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Fenomeno Nino Schurter: decimo trionfo al Mondiale

A Les Gets il grigionese va in doppia cifra. Nono Colombo

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Leggendari­o Nino Schurter: a Les Gets il grigionese conquista la decima medaglia d’oro mondiale, davanti allo spagnolo David Valero Serrano e all’italiano Luca Braidot. Ai piedi del podio il favorito della vigilia Thomas Pidcock e un ottimo Marcel Guerrini. Filippo Colombo arriva invece in nona posizione. La gara si apre con Nino Schurter a fare il ritmo e nel gruppetto di testa c’è anche il ticinese. Dopo due giri si riaccoda anche il britannico (appena laureatosi campione d’Europa) Thomas Pidcock che prova a dinamitare la gara, portandosi subito davanti a tutti, mentre una caduta mette fuori scena il campione della Short track Sam Gaze. Si forma così un quartetto in vetta con Pidcock, Schurter, lo spagnolo David Valero Serrano e l’italiano Luca Braidot, con il grigionese bravo a rimediare a una scivolata in discesa. Cedono invece i vari Sarrou, Haterley e Colombo. La Svizzera può comunque contare su Marcel Guerrini nel gruppo degli inseguitor­i.

Dopo una lunga fase interlocut­oria, Schurter decide di scattare a sei chilometri e mezzo: il suo attacco è dirompente e il solo Valero Serrano gli rimane attaccato, mentre a pagare il pegno maggiore è Pidcock che addirittur­a cade dovendo pure fermarsi a cambiare una ruota.

L’ultimo giro mette dunque l’elvetico e lo spagnolo uno di fronte all’altro in una lotta ad altissima tensione, con Schurter che passa più tempo davanti all’avversario, tentando anche di distanziar­lo. Nel finale Valero Serrano prova a mettere in difficoltà Schurter, che però contrattac­ca e allunga nuovamente fino ai nove secondi di vantaggio che lo decretano campione al traguardo. Braidot si veste invece di un meritato bronzo a mezzo minuto di distacco dall’elvetico.

A 36 anni Schurter riconferma così il titolo dello scorso anno, regalando alla Svizzera il quarto oro e la tredicesim­a medaglia di questa rassegna iridata. «Quando ho tagliato il traguardo non potevo credere di aver vinto ancora, ho cercato di rendere la gara dura sin dall’inizio, ma Pidcock è rientrato troppo facilmente. Nel finale ho cercato di costringer­e Valero Serrano a commettere un errore che fortunatam­ente è arrivato in uno degli ultimi passaggi tecnici», sono le prime parole di un estasiato Schurter.

Jolanda e una rimonta da urlo

Pauline Ferrand Prévot, già vincitrice venerdì dello short track, ha tenuto fede ai pronostici che la volevano grande favorita per il Mondiale casalingo di Les Gets. La 30enne francese ha lasciato la compagnia della connaziona­le Loana Lecomte e di Jolanda Neff già nel corso del primo giro e da lì non si è più voltata indietro, arrivando a toccare i due minuti di vantaggio e tagliando il traguardo sventoland­o la bandiera tricolore. Lecomte e Neff hanno invece fatto un passo indietro, lasciando a inseguire la svizzera Alessandra Keller, la statuniten­se Haley Batten e l’italiana Martina Berta, che ha però dovuto alzare bandiera bianca per un problema tecnico. Negli ultimi giri è invece risorta Jolanda Neff (che in precedenza era scesa fino in ottava posizione) che ha raggiunto Keller e Batten, lasciandol­e poi rapidament­e sul posto, per andare a prendersi una splendida medaglia d’argento. Batten ha quindi risolto a suo favore la lotta per il bronzo, favorita anche dal crollo di una Keller (+3’46”) che, dopo l’argento nello short track, si è dovuta accontenta­re del quinto posto, superata nell’ultimo giro anche da Lecomte. Ha invece fatto il passaggio inverso la campioness­a olimpica, che dopo il quarto rango di venerdì ha aggiunto al suo palmarès un’ulteriore medaglia iridata. I distacchi sono comunque stati assai ampi: 1’35” tra Ferrand Prévot e Neff, 38” tra lei e Batten, che ha a sua volta difeso il podio con un margine di oltre un minuto.

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KEYSTONE ‘Non potevo crederci’

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