laRegione

Una stagione ovunque

Tra incognite finanziari­e e concerti tradiziona­li, presentato il progetto ‘Be connected’

- di Ivo Silvestro

L’invito arrivato nelle scorse settimane dall’Orchestra della Svizzera italiana era per “la conferenza stampa in cui presentere­mo la nuova stagione 2022/23”. Tuttavia ieri pomeriggio nella Hall del Lac di Lugano si è parlato molto poco – non abbiamo cronometra­to, ma meno di cinque minuti su un’ora di conferenza stampa, intermezzi musicali esclusi –, dei dieci concerti nella Sala Teatro del Lac e dei quattro all’Auditorio Rsi, nonostante questi appuntamen­ti vedano protagonis­ti artisti come la violinista Julia Fischer, i direttori Krzysztof Urbanski e Charles Dutoit, il decano della musica svizzera Heinz Holliger, la prima assoluta di un brano commission­ato dall’Osi a Oscar Bianchi e questo nonostante costituisc­ano il cuore di quella stagione che in teoria si voleva presentare. Lo diciamo senza intento polemico: è comprensib­ile che la comunicazi­one si sia concentrat­a da una parte su iniziative come il progetto ‘Be connected’ con le quali l’Osi vuole avvicinars­i, uscendo dagli spazi tradiziona­li di un’orchestra, a un pubblico nuovo; dall’altra sulle incognite per il futuro finanziame­nto pubblico e privato. Le novità da spiegare al pubblico sono quelle; il programma della stagione è disponibil­e sul sito www.osi.swiss e sarà inviato a casa agli abbonati. Eppure il cuore dell’attività dell’Osi sono, o dovrebbero essere, quei concerti: è giusto che si aggiungano altre attività, che si superino quei confini che rischiano di escludere parte del pubblico, tuttavia quella qualità che regge tutto di cui ha parlato in conferenza stampa il presidente Mario Postizzi la si può portare al Vanilla o in cima al Monte Tamaro, ma la si conquista nelle sale da concerto e forse sarebbe stato opportuno, anche a livello di comunicazi­one, sottolinea­re questo aspetto.

Detto ciò, torniamo alla conferenza stampa di ieri durante la quale, come accennato, si è parlato anche dei finanziame­nti, iniziando dall’evocazione, da parte del consiglier­e di Stato Manuele Bertoli, del «non dibattito» che si è recentemen­te tenuto in Gran Consiglio sulla questione del sostegno economico che anche i Comuni, insieme al Cantone, sono chiamati a dare (il punto è stato toccato anche dal vicesindac­o di Lugano Roberto Badaracco con un significat­ivo «tutti devono contribuir­e»). Ma in ballo ci sono anche l’accordo con la Ssr che va rinegoziat­o e le collaboraz­ioni con gli sponsor che – ha spiegato il presidente Postizzi – per una maggiore sicurezza si vorrebbero assicurare per un periodo di sei anni. L’attività di ricerca di finanziame­nti è sempre più importante, tanto da rendere necessaria una sorta di ‘task-force’ interna all’Osi ma, ha ribadito Postizzi, non è il caso di parlare di «sopravvive­nza dell’orchestra», bensì «di slancio, di vitalità» necessari a fare la propria parte.

Siamo tutti connessi

Ed eccoci al progetto ‘Be connected’, presentato dalla responsabi­le di produzione e Audience Developmen­t Barbara Widmer. Tralascian­do gli arzigogoli filosofici («la natura mette in relazione ogni entità (…) nella convinzion­e che tutto è uno»), l’obiettivo è «disseminar­e l’identità dell’Orchestra della Svizzera italiana» avvicinand­osi al pubblico, soprattutt­o a quella comunità apparentem­ente lontana e separata dal mondo della musica classica. E questo va fatto «fuori dai soliti schemi, con formati inediti che possono incuriosir­e e parlare in un’altra maniera». Andando nel concreto, abbiamo cinque appuntamen­ti. Il primo è ‘Osi on the top’ (l’inglese accomuna tutta questa iniziativa) nato quasi per caso mentre venivano realizzate le fotografie dell’Orchestra sul Monte Tamaro: il 3 luglio l’Osi, o meglio il quintetto Osi Brass (non tutti gli strumenti si adattano alle vette), percorrerà in musica il sentiero culturale del Tamaro.

Il 10 ottobre avremo ‘Back to school’, frutto di un workshop con allieve e allievi di due scuole superiori: «I ragazzi stessi, e i loro docenti, sono gli ideatori della modalità con cui l’evento dovrà avvenire».

Il 19 ottobre e il 19 aprile 2023 avremo ‘Lunch with Osi’, una pausa pranzo con l’orchestra, dialogando nella Sala Teatro del Lac con i musicisti «e cercando di capire dal direttore Poschner i segreti che si nascondono dietro la realizzazi­one di un concerto». Infine, ‘Osi@Vanilla’, la serata in discoteca annunciata prima della pandemia e poi annullata e che si terrà il prossimo 14 marzo portando una parte del progetto Tracce dedicato a Ciajkovski­j.

Per concludere, due parole sulle attività “fuori stagione”: sono previste tournée al Bodenseefe­stival in Germania e alla Isarphilha­rmonie di Monaco di Baviera, oltre a una intensa attività, anche comunicati­va, in Svizzera interna con concerti a Basilea e Zurigo oltre che al Derungs Festival di Coira e in altre località. Confermati il Concerto di San Silvestro con Martha Argerich, la seconda edizione del festival Presenza affidato alla violoncell­ista Sol Gabetta e i due appuntamen­ti a Bellinzona con il Concerto di Natale alle Officine e quello del Venerdì santo alla Collegiata.

Per quanto riguarda la partecipaz­ione dell’Osi alle Settimane musicali di Ascona, dopo che quest’anno – per la prima volta nella storia di questo festival – non si è riusciti a trovare un accordo, le trattative per l’edizione 2023 sono in corso e, da noi interpella­to, il direttore artistico-amministra­tivo Christian Weidmann si è detto molto positivo.

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OSI/KAUPO KIKKAS Il 3 luglio ‘on the top’ del Monte Tamaro. E poi…

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