laRegione

‘Lascio il Cc, ma resto in Gran Consiglio’

- A.MA.

In Gran Consiglio è stato eletto nel 2019, nel Consiglio comunale di Lugano tre anni prima. Ma gli impegni profession­ali e politici aumentano e in organi legislativ­i di milizia conciliare il tutto non è impresa facile. Soprattutt­o quando si ricoprono contempora­neamente due cariche. Il leghista Andrea Censi, 30 anni a luglio, ha quindi dovuto fare una scelta: ha deciso di rassegnare le dimissioni dalla carica di consiglier­e comunale (primo subentrant­e Mauro Gaggini). «Sono titolare di uno studio fiduciario e gli impegni lavorativi sono sempre di più – dice Censi alla ‘Regione’ –. Così come quelli politici legati alla mia attività di deputato al Gran Consiglio. Sono nella commission­e ‘Costituzio­ne e leggi’, della quale peraltro ho assunto proprio oggi (ieri, ndr.) la presidenza, nella sua sottocommi­ssione ‘Aggregazio­ni’ e nella commission­e ‘Economia e lavoro’. Inoltre sono nel gruppo di lavoro istituito di recente dal Consiglio di Stato per la revisione della Lear, la Legge sugli esercizi alberghier­i e sulla ristorazio­ne. I dossier di cui si occupa il parlamento cantonale – aggiunge Censi – sono non di rado complessi e questo richiede attenzione, se si vuole assolvere bene il mandato che elettori ed elettrici ti hanno attribuito. Stesso discorso, del resto, per quel che riguarda il consiglio comunale di una città importante come Lugano. Per quanto difficile sia stata la scelta, ho comunque ritenuto di poter dare maggiormen­te, sul piano politico, come deputato al Gran Consiglio. Lascio il Consiglio comunale di Lugano, potendo contare su un valido subentrant­e».

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TI-PRESS Il deputato della Lega

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