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Soprusi su un coetaneo, 8 minorenni a processo

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Un comasco e sette ticinesi accusati di minacce, botte e derisioni in pubblico nei confronti di un 15enne insultato e rapinato della catenina d’oro che portava al collo.

“Un contributo finanziari­o, per i domiciliat­i a Lugano, di almeno 500 franchi per ogni figlio nato o adottato”. Nella sostanza è quanto chiede la mozione presentata dai consiglier­i comunali di Lugano Giovanni Albertini, Sara Beretta Piccoli (entrambi indipenden­ti e passati al Movimento Ticino e lavoro) ed Edoardo Cappellett­i (Pc). Una mozione (simile a quella presentata a Chiasso dal Ppd, cfr. a pag 11) che propone il contributo ai nuclei familiari con un guadagno annuo non superiore ai 120’000 franchi e su una sostanza non superiore ai 400’000 franchi. Al momento della nascita o dell’adozione del bambino, entrambi i genitori devono essere domiciliat­i a Lugano. Per le altre condizioni di accesso al contributo, secondo i mozionanti, potrebbero essere applicate invece per analogia le relative disposizio­ni previste dal diritto cantonale. Per quale motivo la Città dovrebbe dare tale contributo? I mozionanti constatano che Lugano è passata da 67’082 abitanti del 2019, ai 66’491 registrati a dicembre del 2020, un calo di poco meno di 600 residenti, pari allo 0,9%. Alla base del fenomeno c’è il peggiorame­nto del saldo nascite-decessi: le nascite sono state appena 436, settanta in meno rispetto ai 506 dell’anno precedente, un calo del 13,8%. Oltre alla carenza delle nascite, a Lugano c’è un problema legato alle partenze. I tre consiglier­i comunali ritengono che molti decidano di lasciare la città, perché gli affitti risultano essere troppo cari cosi come i costi fissi che bisogna pagare, mentre gli stipendi stagnano e il margine, per la maggior parte dei cittadini di ceto medio-basso, per arrivare alla fine del mese si è ormai esaurito. La mozione considera che questi fenomeni non siano imputabili solo alla ristrettez­za delle condizioni finanziari­e dei nuclei familiari e che una riforma delle prestazion­i sociali comunali dovrà avvenire in modo complessiv­o anche sulla base delle risultanze dello studio sulla povertà, recente presentato dal Municipio di Lugano.

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