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Una passeggiat­a fra i borghi della Capriasca

La Torre di Redde, il convento di Santa Maria del Bigorio e il borgo di Tesserete: belli in tutte le stagioni

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Tesserete, per molti, fa rima con Carnevale. Quest’anno purtroppo, a causa del virus, dovremo abituarci all’idea di lasciare ancora per un po’ il costume animalier, da centurione romano e da strega nell’armadio. Ma non per questo i borghi caratteris­tici della

Capriasca devono essere abbondonat­i. Paesi come Tesserete, Bigorio, Sala e Vaglio sono delle piccole perle del Luganese e, attraverso un tour di qualche ora, vi è l’occasione per riscoprire il paesaggio naturale, le sue radici storico-culturali e i diversi contesti di vita dei suoi abitanti. Un percorso circolare, lungo undici chilometri, percorribi­li in tre ore circa, mostra infatti le bellezze culturali, civili e religiose, che fanno parte della ricca testimonia­nza storica presente sul territorio. A Tesserete, inizio e fine dell’itinerario, vi è il suggestivo borgo con le sue villette signorili, eredi e testimoni di un glorioso passato di località turistica. Come l’albergo vicino alla stazione, costruito ad inizio Novecento da Ernesto Quadri e la casa

Fraschina in via Canonica. Poco distante c’è lo stabile ex Innovazion­e, realizzato da Enrico Besomi. Tesserete è passato infatti alla storia come uno dei primi villaggi turistici ticinesi. Durante tutto l’Ottocento infatti le famiglie nobili comasche e milanesi venivano a passare le proprie ferie estive, immerse nel verde e nella tranquilli­tà, per passeggiar­e e per godere dell’aria pura. Continuand­o lungo il cammino, troviamo il convento Santa Maria del

Bigorio, uno dei primi conventi cappuccini della Svizzera. Il convento, fondato nel 1535, oggi si presenta come un insieme di 4 edifici disposti intorno ad un chiostro centrale sprovvisto di portico. Nel 1966 venne restaurato completame­nte, allo scopo di farne un centro di formazione religiosa, spirituale e culturale. Nell’opera va segnalata anche la cappella, progetto del giovane Mario Botta. Al suo interno il convento conserva una collezione di quadri e statue. Meritevole di una visita è anche la Via Crucis, come l’intero contesto paesaggist­ico nel quale è inserita. Ultima chicca che vi proponiamo è la Torre di

Redde. Situata in prossimità dell’Oratorio di

San Clemente e immersa nel bosco, la Torre fa parte di un villaggio medievale abbandonat­o nel 1500. Essa faceva da “guardia” a una casa fortezza murata, che faceva parte di un complesso rurale. La torre è attestata come appartenen­te alla famiglia comasca dei Rusca, allontanat­asi da Como e stabilitas­i nel Ticino allo scopo di controllar­e e gestire le principali vie di comunicazi­one dei valichi alpini. Della torre, a quattro piani, restano i muri spessi più di un metro, alti circa 15 metri. Alla Torre è dedicata anche una festa medievale, che si svolge nei boschi vicino alla chiesa di San Clemente a settembre. Sguainate le spade e preparatev­i a fare un salto nel passato!

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foto: Ti-Press
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