Pandemia e... riflessioni!
L’attuale pandemia di coronavirus potrebbe essere, oltre che un aspetto negativo di cui avremmo fatto volentieri a meno, anche un’occasione per riflettere su come meglio gestire in futuro la nostra vita individuale e collettiva, riflettendo anche sulla interdipendenza fra noi ed il resto del mondo. Non possiamo essere edonisti e concentrati solo su noi stessi. Coltivare il nostro orticello, estraniarci da tutto il contesto che sta oltre la sua siepe, non sarebbe la formula giusta per vivere in armonia e serenità. Ciò significherebbe, infatti, volersi distanziare, ostinarsi ad ignorare la realtà che ci circonda, sottraendosi alle responsabilità di una società di cui siamo, comunque, parte. Quando auspichiamo il ritorno alla “normalità”, sarebbe lecito porsi il quesito se, prima dell’evento pandemico, vivessimo bene e fossimo intimamente soddisfatti di una dissennata corsa ai consumi superflui, dell’acuirsi della violenza o della crisi della famiglia. In questo difficile periodo le persone soffrono la mancanza di una piena libertà di movimento e di contatti. Tante coppie sono entrate in crisi, poiché stare insieme a tutte le ore del giorno, ininterrottamente, ha facilitato l’esplosione delle contraddizioni e delle problematiche di coppia che già preesistevano. La normale vita delle persone è già irta di ostacoli, figuriamoci se a questi si aggiunge un regime di costrizioni. L’isolamento ci ha anche dimostrato che noi non stiamo affatto bene da soli e dovremmo porci l’esigenza di coltivare relazioni più intense e cordiali. Mi auguro che in futuro si instaurino una maggiore e reciproca comprensione fra le persone, il rispetto per la natura, più essenzialità nelle personali scelte di vita, meno sfarzi, più parsimonia e solidarietà laddove sia richiesta...