‘Per il bene del minore’
Risposta al dott. Calanchini in merito all’articolo apparso su laRegione del 19 gennaio 2021 con riferimento al dramma di Gerlafingen.
Le sue parole sui figlicidi di Gerlafingen 2021 e Vaud 2011: “La vendetta è già di per sé una manifestazione di trionfo narcisista. Ovvero sottrarsi alla legge per farsi giustizia da sé e sentirsi, almeno per un momento, onnipotente (…) limiti cognitivi difendono quanto fatto; il loro amor proprio (...) e gli scenari che si creano mentalmente legittimano il loro agire, fino a creare soddisfazione. Altri riconoscono di aver agito impulsivamente (...) che a mente fredda non si sarebbero mai comportati in quel modo”. Parlare di “limiti cognitivi”, “narcisismo” o “sentirsi onnipotente” è davvero eccessivo, fuori luogo. Chi non è genitore escluso non può nemmeno immaginare cosa stia dietro a separazioni e divorzi! La causa di simili tragedie è il quadro giuridico a lui nettamente sfavorevole. Anche il miglior padre del mondo, privato degli affetti primari, si può trasformare! Questi drammi meritano migliore analisi! Non basta limitarsi ad analisi superficiali, facendo passare i genitori esclusi, protagonisti di cronaca nera, per quello che non sono, facendo di ogni erba un fascio! Devastante, come padre, essere privato dei propri figli, con lunghissimi distacchi di 10/15 giorni, come nei lager nazisti, subendo pressioni finanziarie inaudite, in un momento della vita in cui si è estremamente fragili. Soli e abbandonati a sé stessi, meritano maggior rispetto anziché esser tacciati ingiustamente di narcisisti o limitati. Privare fisicamente ed emotivamente un bimbo di un genitore senza comprovate ragioni, è forma di violenza subdola e narcisista, mistificata da “atto di amore”. Autorevoli addetti ai lavori, come lei, dovrebbero considerare questi aspetti. Consiglio caldamente la lettura del libro di Roberto Flamminii, “Per il bene del minore”, un capolavoro.