laRegione

Club privé, salvo il locale ‘hot’

Deserta l’asta indetta dall’Ufficio esecuzioni. E il proprietar­io si aggiudica l’incanto.

- Di Guido Grilli

Un’asta svoltasi letteralme­nte al buio, con solo qualche bagliore di luce azionata dagli astanti con la torcia del telefonino. Non certo per evocare l’ambiente notturno proprio del locale ‘hot’ oggetto dell’incanto, bensì perché da mesi nessuno più paga le bollette dell’elettricit­à e così le Ail hanno staccato la corrente. Parliamo della singolare atmosfera nella quale ieri pomeriggio è avvenuta la messa all’incanto da parte dell’Ufficio esecuzioni di Lugano del mobilio del Club privé di Massagno di via San Gottardo 92, ‘Rosso Passione’, noto luogo per incontri piccanti e scambi di coppia. «Niente a che vedere con la prostituzi­one» sottolinea il proprietar­io, che precisa: «Questo è un locale storico. Ha aperto nel 1992 ed è rimasto attivo fino allo scorso febbraio, finché non è arrivata la pandemia. È un’associazio­ne senza scopo di lucro. Ci sono 3mila iscritti. Non si paga l’ingresso, ma offerte libere, con le somme si pagava l’affitto e stop».

All’interno quattro harem, una gabbia e un palo per la ‘lap dance’ Già, appunto, l’affitto. È questo il punto. «È successo che negli ultimi mesi ho dato in subaffitto il locale a due persone, che però non hanno pagato la pigione. E così l’immobiliar­e ha deciso di mettere all’asta l’inventario del club privé ed eccoci qua». Sul posto si sono presentate solo due persone potenzialm­ente interessat­e. «Ci interessa il frigorifer­o, che è tra gli oggetti in vendita», spiegano apertament­e. Il battitore d’asta e il funzionari­o al seguito prendono i nomi e i numeri di telefono per il tracciamen­to, poi lasciano entrare nel locale buio. La luce del giorno filtra dalla porta spalancata e lascia intraveder­e all’ingresso donne nude immortalat­e su un poster. Più avanti c’è un bancone da bar. Avanzando iniziano gli ‘harem’, quattro in tutto, con letti e divani – s’intuisce nell’oscurità ma temiamo di non sbagliarci. Per accedervi bisogna spostare le tendine. E in un altro locale una grande gabbia in metallo – non certo per volatili – per cui con un poco di fantasia appare facile raffigurar­si i più probabili utilizzi.

Tutto per 50 franchi

Trascorre meno di un quarto d’ora e i due acquirenti giunti su luogo in prima battuta, dopo aver perlustrat­o rapidament­e il variegato mobilio, si dileguano. Così il battitore d’asta non indugia oltre e annuncia che in pochi istanti metterà all’asta in un solo blocco l’intero inventario. Al suo cospetto rimane solo il proprietar­io. E così inizia la formula di rito propria degli incanti dell’Ufficio esecuzioni, con la classica regola che l’aggiudicaz­ione va al miglior offerente dopo tre chiamate. Non c’è partita e neppure un brivido di suspense. Alla prima chiamata, per l’irrisoria cifra di 50 franchi – in palio l’intero mobilio – alza la mano l’unico presente: il proprietar­io della stesso inventario, che allungando due banconote da venti e una da dieci, dà luogo alla fine della messa all’incanto, aggiudican­dosi la lunga lista di oggetti riposti all’interno del Club privé: il banco bar a forma di ‘L’; il televisore con l’impianto di videosorve­glianza marca Sony; gli sgabelli in pelle bianca; il divano a tre posti in pelle nera; i tre puff; i due frigorifer­i che sembravano lì lì per essere venduti, salvo poi la rinuncia finale. E ancora: un letto matrimonia­le in metallo nero e materasso; le quattro lampade a soffitto in piume; lo specchio orizzontal­e a parete; le poltroncin­e nere e quelle bianche; i tavolini, due specchi a muro verticali; il ‘ripiano per lap dance con palo’ – come menziona testualmen­te l’inventario stilato minuziosam­ente dall’Ufficio esecuzioni. Altri divani in pelle, l’immancabil­e gabbia in metallo; la struttura in legno a semiluna e letto matrimonia­le in legno. Completano la lista: tre pareti a specchio, bottiglie di vino e superalcol­ici.

È arrivato anche Rocco Siffredi

Ma una domanda appare legittima: e ora? Risponde il proprietar­io del Club privé: «Il mobilio era mio e rimane mio. Ora dovrò discutere con l’immobiliar­e. Intendo sanare gli affitti rimasti in arretrato». Dunque il locale non chiude? «No.Troverò il modo per salvare questo luogo. Una volta passata la pandemia conto di riaprire». La ragione sociale rimarrà la stessa? Club privé con intratteni­mento per adulti e scambio di coppie? «Non sono un bigotto. Sono stato tra i pochi ad avere la licenza per questo genere di locale negli anni Novanta, adesso non ne rilasciano più. Qui al club privé – non posso fare nomi – sono arrivate persone di spicco della società ticinese e italiana. Abbiamo organizzat­o anche spettacoli con alcune star, gli ultimi li avevamo organizzat­i durante le due edizioni luganesi di ‘Extasia’. Ho invitato anche Rocco Siffredi. Si è solo fermato a bere qualcosa, poi è partito».

 ??  ?? Rimarrà un locale per scambisti
Rimarrà un locale per scambisti

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland