Test a tappeto, governo verso il ‘modello grigionese’
Kronig (Ufsp): vaccini, in marzo i volumi pattuiti
Test ad ampio raggio – in particolare nelle case di cura, nelle scuole e nelle aziende – anche per persone asintomatiche, pagati almeno in parte dalla Confederazione? Il Consiglio federale dovrebbe decidere oggi di adottare il ‘modello grigionese’, replicando su scala nazionale la strategia sperimentata con successo nel cantone retico, ma vista finora con scetticismo dal ministro della Sanità Alain Berset. Sul tavolo dell’esecutivo ci sarà anche la lettera nella quale i presidenti dei sei principali partiti negli scorsi giorni hanno chiesto test regolari alle frontiere (pure sui lavoratori frontalieri), con quarantene più severe anche in caso di risultato negativo.
Sui test i cantoni non attendevano altro. “Ci si rammarica (...) che tale proposta giunga solo ora”, ha scritto la Conferenza dei direttori cantonali della sanità pubblica. Tardi o no, sta di fatto che la prevista modifica dell’ordinanza Covid-19 giunge in un momento delicato della lotta al coronavirus.
Obiettivo: 300 casi al giorno Infezioni, ricoveri e decessi sono in diminuzione. Ma la situazione nei reparti di cure intense rimane tesa (per essere più tranquilli bisognerebbe scendere dagli attuali 1’884 a circa 300 casi al giorno, indicano esperti e funzionari della Confederazione). E la variante ‘inglese’, molto più contagiosa, continua a diffondersi a ritmo elevato (1’126 casi fino a ieri): in marzo – ha detto in una conferenza stampa a Berna Martin Ackermann, presidente della task force scientifica del Consiglio federale – rischia di diventare predominante (ora rappresenta il 10% dei nuovi contagi).
Il momento è delicato anche perché la campagna di vaccinazione stenta a decollare. Difficoltà di approvvigionamento e problemi logistici rallentano le operazioni. Le dosi disponibili sono circa mezzo milione, ma finora ne sono state somministrate poco meno di 200mila. Alcuni cantoni sono stati costretti a frenare. Il Canton Zugo ieri ha posticipato l’iniezione di 450 prime dosi. Spera in questo modo di assicurare che tutte le seconde dosi vengano somministrate in tempo. Nonostante tutto, Nora Kronig dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) si è detta fiduciosa: i ritardi nelle forniture da parte di Pfizer/BioNtech dovrebbero essere recuperati nelle prossime settimane, e in marzo la Svizzera dovrebbe disporre dei volumi di vaccini pattuiti. L’obiettivo del Consiglio federale resta invariato: vaccinare (due dosi) entro l’estate chiunque desidera farlo.