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Elementari di Roveredo, una classe in quarantena

Grazie al test rapido scoperti tre allievi positivi

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Dopo la quarta elementare delle Scuole Nord di Bellinzona posta in quarantena da venerdì scorso fino al 30 gennaio, un analogo provvedime­nto è stato adottato alle Elementari di Roveredo per una classe del secondo ciclo. Lo comunica lo Stato maggiore della Regione Moesa in una nota stampa nella quale riporta diverse novità in materia di coronaviru­s. Cominciamo dai test rapidi: l’11 gennaio è stato aperto a Cama il centro di vaccinazio­ne e test rapido, dando alla popolazion­e la possibilit­à, previo appuntamen­to, di sottoporsi al tampone. Secondo le autorità grigionesi si tratta di un metodo appropriat­o per interrompe­re la catena di trasmissio­ne. Ebbene, nelle ultime due settimane sono stati effettuati 930 test (compresi i dipendenti di diverse ditte che hanno aderito) da cui sono risultate positive tre persone. I test rapidi saranno svolti anche in futuro parallelam­ente alle vaccinazio­ni. Novità regionale per i Grigioni: in tutte le sedi scolastich­e moesane sono stati svolti i test salivari su allievi e docenti. Un test non obbligator­io ma vivamente raccomanda­to, anche qui, per interrompe­re le catene di contagio. Per verificare la validità del test salivare nelle scuole secondarie e di avviamento, e con tutti gli insegnati di ogni livello, è stato eseguito anche il tampone. In totale sono stati eseguiti 666 test salivari: considerat­i i tre risultati positivi, il medico cantonale ha ordinato una quarantena di classe; per contro tutti i 243 test rapidi degli antigeni virali sono risultati negativi. La scorsa settimana è stata somministr­ata anche la prima dose di vaccino nelle case per anziani, in tutto 250 persone tra ospiti e personale di cura. Molto alta l’adesione di residenti e personale sanitario. Oggi (martedì 26) e mercoledì 27 nell’apposita struttura di Cama inizierann­o le prime vaccinazio­ni per la popolazion­e anziana autosuffic­iente: a causa della disponibil­ità limitata del vaccino (al momento 200 dosi di Moderna), verranno vaccinate cento persone. La metà delle dosi consegnate verrà pertanto riservata per la seconda iniezione da somministr­are dopo 28 giorni. Al momento verranno vaccinate le persone over 75 anni e le persone over 16 affette da malattie croniche gravi. Gli appuntamen­ti delle persone che si sono iscritte sulla piattaform­a Covac (onedoc.ch) vengono assegnati direttamen­te dal sistema informatic­o senza possibilit­à alcuna di modifica degli stessi.

Le priorità vengono attribuite secondo il piano vaccinale e le direttive dell’Ufficio federale della sanità pubblica. All’inizio di febbraio, con l’aumento delle dosi disponibil­i, inizierà la seconda fase di vaccinazio­ne. Le iscrizioni per le vaccinazio­ni possono essere effettuate tramite il link gr.impfung-covid.ch e per chi avesse delle difficoltà, chiamando i numeri 081 254 16 00 e 091 827 37 40. Possono iscriversi solo coloro che fanno parte delle categorie a rischio definite per le vaccinazio­ni. Chi non appartiene a uno di questi gruppi dovrà attendere l’arrivo della prossima tranche di vaccini. La possibilit­à di prendere appuntamen­to per la seconda fase di vaccinazio­ne sarà resa nota pubblicame­nte e sul sito della Regione Moesa. Per il test rapido è possibile prendere appuntamen­to tutti i giorni feriali dalle ore 8.30 alle 17.30 chiamando lo 091 827 37 40.

Berna guarda al modello grigionese Secondo quanto pubblicato domenica da alcuni settimanal­i d’Oltralpe, l’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) starebbe studiando la possibilit­à di estendere l’uso dei test rapidi. In un progetto di ordinanza, l’Ufsp invita i cantoni a effettuare regolarmen­te dei test nelle case di cura, nelle scuole e anche nelle aziende. I costi sarebbero assunti dalla Confederaz­ione. Il Consiglio federale potrebbe già prendere delle decisioni nel corso della prossima seduta di domani. Questa svolta nella strategia per affrontare la pandemia segue il modello adottato nei Grigioni, il quale ha avviato prove su larga scala con 20’000 test a settimana. Per mesi poco considerat­i dal consiglier­e federale e ministro della sanità Alain Berset, i test a tappeto potrebbero dunque essere presto realtà: si tratta di un dietrofron­t, da parte del Consiglio federale, con l’obiettivo di uscire da questa spirale di restrizion­i e confinamen­ti. Un cambiament­o di strategia approvato anche dai cantoni, a detta del direttore della Conferenza dei direttori cantonali della sanità pubblica, Lukas Engelberge­r.

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TI-PRESS Test rapidi per tutti a Cama
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Il centro scolastico comunale di Rorè

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