laRegione

Spazi, mascherine... per elezioni sicure

Voto del 18 aprile, Gobbi: i Comuni invitati ad adottare le misure di loro competenza

- Di Andrea Manna

Il Tribunale federale lo ha affermato nella recente sentenza con cui ha bocciato il ricorso di tre locarnesi contro la decisione presa il marzo scorso dal Consiglio di Stato di annullare a causa della pandemia le elezioni comunali in programma per il 5 aprile 2020 e di posticipar­e le medesime al 18 aprile di quest’anno. Il rinvio per un periodo di un anno “è considerev­ole” e “prossimo al limite della proporzion­alità”, hanno scritto i giudici della prima Corte di diritto pubblico respingend­o comunque la tesi della violazione del diritto di voto dei cittadini invocata da coloro che si erano rivolti a Mon Repos. Il Tf è stato chiaro e la data rimane quella stabilita. “Non sono previste ulteriori proroghe per le prossime elezioni comunali, che si terranno domenica 18 aprile 2021, con una legislatur­a di tre anni: a questo proposito fa sempre stato quanto indicato nel Decreto esecutivo” del governo “del 18.3.2020”, ha ribadito, dal Dipartimen­to istituzion­i, la Sel, la Sezione enti locali, nella nota aggiornata sul tema Covid-19 che ha indirizzat­o ieri ai Comuni.

Le operazioni di voto e le operazioni di spoglio

E sempre di ieri è la risposta del governo in Gran Consiglio all’interpella­nza “Elezioni comunali 2021, quali prospettiv­e?”, inoltrata una decina di giorni fa dalle deputate di Più Donne Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini. I servizi dell’Amministra­zione cantonale, ha affermato il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi, «stanno elaborando i piani organizzat­ivi che tengano conto di vari scenari di diffusione dell’epidemia nel periodo in cui si terranno le operazioni di voto e di spoglio». Operazioni di voto che si tengono nei Comuni «e spetta a questi adottare le misure più appropriat­e» in vista del 18 aprile. «Occorre considerar­e che gli elettori fanno un ampio uso del voto per corrispond­enza e verosimilm­ente aumenterà ulteriorme­nte la quota di schede votate con questa possibilit­à – ha aggiunto il direttore del Dipartimen­to istituzion­i –. Ciò comporterà un numero minore di elettori che si recheranno all’ufficio elettorale, a votare di persona». Il governo «ha invitato i Comuni a prendere i provvedime­nti di loro competenza per consentire l’esecuzione delle attività elettorali tutelando la salute degli elettori e dei funzionari comunali: si tratta per esempio di garantire il rispetto della distanza di 1,5 metri tra le persone e la messa a disposizio­ne degli uffici elettorali di locali e spazi ampi per le operazioni di voto, di registrazi­one delle buste del voto per corrispond­enza e di preparazio­ne delle cassette con le schede da consegnare alle autorità cantonali per lo spoglio». Un’ulteriore misura «consiste nel garantire la disponibil­ità di un numero di persone sufficient­e per fare fronte a eventuali quarantene che coinvolgan­o i membri degli uffici elettorali e i funzionari comunali». Oltre a queste e ad altre misure che i Comuni «reputerann­o opportune», gli stessi «dovranno mettere a disposizio­ne degli uffici elettorali e del personale incaricato delle operazioni elettorali il materiale sanitario: mascherine, disinfetta­nte, guanti».

Dalle operazioni di voto a quelle di spoglio, che, ha ricordato il presidente del governo, «sono effettuate a livello cantonale e i servizi cantonali stanno preparando i piani». A dipendenza della «situazione epidemiolo­gica» del prossimo aprile, «potrebbe entrare in consideraz­ione uno scenario in cui lo spoglio delle schede avverrà in modo più lento rispetto alle elezioni passate per la necessità di limitare il numero di persone impiegate in queste attività e per tutelare la salute delle persone coinvolte: è probabile anche la messa a disposizio­ne di ulteriori spazi per lo svolgiment­o delle operazioni di spoglio per garantire un maggior distanziam­ento tra le persone». Lo spoglio pertanto «potrebbe anche necessitar­e di tempi più lunghi rispetto alle elezioni passate quando i risultati degli esecutivi erano pubblicati la domenica del voto e quelli dei legislativ­i entro il lunedì successivo».

Riunioni e assemblee, la Sel richiama disposizio­ni e limiti Tornando alla nota aggiornata dalla Sezione enti locali sulla questione Covid, il documento contiene le risposte “ad alcune domande poste di frequente dai Comuni”. A quest’ultimi la Sel segnala che nella nota “si specifica anche che le assemblee di natura politica (ad esempio in vista dell’approvazio­ne delle liste elettorali e delle prossime elezioni comunali) possono essere tenute con una presenza di al massimo 50 persone”. Alle riunioni di municipio è ammessa la presenza di altre persone? “Sì, durante gli incontri degli esecutivi comunali possono partecipar­e anche terze persone, nella misura dello stretto necessario e rispettand­o tutte le misure di protezione”. E ancora: “Si possono tenere le riunioni dei gruppi di consiglio comunale? Sì. Le riunioni di gruppi politici si possono tenere, purché concomitan­ti con l’attività degli organi legislativ­i. Si possono tenere le riunioni degli organi e gremi politici e partitici? Sì, le riunioni degli organi politici, così come quelle di gruppi politici anche al di fuori dell’attività degli organi legislativ­i sono ammesse, ma con un limite massimo di 50 persone e per gli scopi esposti sopra. Le assemblee di altri enti di diritto pubblico si possono svolgere regolarmen­te? Sì, ma solo le assemblee inderogabi­li. È ammessa la raccolta di firme? Sì. Resta ammissibil­e come da disposizio­ni federali”. La raccolta di firme «può avvenire ma anche in questo caso nel rispetto delle misure di protezione: bisogna fra l’altro evitare assembrame­nti», rileva il capo della Sezione enti locali Marzio Della Santa, da noi interpella­to. Ci si sta dunque organizzan­do per elezioni comunali in sicurezza.

 ?? TI-PRESS ?? La comunicazi­one dei risultati potrebbe subire qualche ritardo
TI-PRESS La comunicazi­one dei risultati potrebbe subire qualche ritardo

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland