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Ticinesi multati a Luino, al via l’iter per l’incasso

Centinaia di posteggi abusivi al mercato

- Di Serse Forni

Circa mille le sanzioni, soprattutt­o divieti di sosta nei giorni del mercato, in cinque anni. Ecco la soluzione adottata per riscuotere il dovuto, valicando il confine italo-svizzero.

Il mercato di Luino e vetture, con targhe ticinesi, posteggiat­e in modo selvaggio. Tanto poi, si sa, non è mica detto che la multa riesca a oltrepassa­re il confine italo-svizzero. Chi la pensava così, ora dovrà ricredersi. Infatti c’è chi ha trovato la soluzione per recuperare la sanzioni non pagate, che sarebbero diverse centinaia, dal 2015 al 2020.

Il sistema è apparentem­ente complesso, ma finora è fra i pochi che garantisce il successo. Partiamo dal caso di Luino: il Comune ha dato incarico alla Fintel engineerin­g di Milano di riscuotere le multe non pagate da automobili­sti stranieri. Questa società, dopo aver preso in appalto i crediti, avvia una procedura d’incasso civile. Lo può fare dal momento che un giudice italiano ha emesso una sentenza di condanna al pagamento; sentenza riconosciu­ta in Svizzera.

I contravven­tori, un migliaio in 5 anni

La Fintel varca il confine appoggiand­osi per la Svizzera e il Ticino alla partecipat­a Casati & Casati di Lugano, che procede alla riscossion­e. «La strategia – ci spiegano Fabio Casati e Piergiusep­pe Vescovi – è stata adottata qualche tempo fa dalle località attorno alla Malpensa e a dicembre abbiamo inviato tremila lettere ad altrettant­i residenti in Ticino e, in qualche caso, in altri cantoni. Ora, siamo su Luino, che, attraverso la Fintel, ci ha incaricato d’incassare le multe, limitatame­nte ai contravven­tori elvetici. Ma si tratta soprattutt­o di ticinesi. Il periodo va dal 2015 al 2020. Le multe per divieto di sosta sono circa un migliaio e legate principalm­ente ai giorni del celebre mercato della località sul Lago Maggiore».

Chi verifica che i numeri di targa siano corretti e non ci siano errori? Si sa che in Ticino moto e auto possono avere lo stesso numero. «Se esistono ragioni valide, si può impugnare la multa al nostro ufficio reclami, via e-mail o venendo da noi. Se non c’è contestazi­one, l’incarto approda sul tavolo del giudice in Italia, per la sentenza definitiva. A quel punto occorre pagare, altrimenti si avvia la procedura amministra­tiva, che può sfociare in un precetto esecutivo».

Possibile pure la reciprocit­à: riscuotere in Italia multe ticinesi

I due intervista­ti spiegano che il sistema, che riesce a evitare le falle riscontrat­e finora da chi ha utilizzato altri canali, può essere pure adottato da Comuni ticinesi verso contravven­tori italiani. Anche in questo caso sarà un giudice della vicina Penisola a riconoscer­e il credito e quindi la procedura potrà andare avanti. «La soluzione richiede una struttura complessa – ammettono i due intervista­ti –, ma noi riusciamo ad offrirla ed è una delle poche vie attuabili, che possono portare a risultati tangibili». Stando a Casati e Vescovi, riuscire a incassare le multe può avere un effetto preventivo e indurre a rispettare maggiormen­te le regole anche al di fuori dei propri confini nazionali. Il caso di Luino (come pure quello della Malpensa) faranno scuola: chi si troverà a dover pagare per un posteggio abusivo, in futuro starà più attento a non lasciare la macchina in divieto di sosta. Insomma, la prevenzion­e tramite una sanzione pecuniaria ha effetto solo se la multa viene davvero riscossa. Senza dimenticar­e, infine, un’altra questione: il fatto che i furbetti riescano a evitare di passare alla cassa rischia di minare la credibilit­à delle forze dell’ordine che hanno comminato la multa.

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