laRegione

Gestione unanime sui preventivi

A dividere i commissari è la strategia futura per uscire dal disavanzo di 6 milioni e mezzo

- Di Daniela Carugati

Le previsioni a Mendrisio segnano profondo rosso, ma “la situazione è seria ma non catastrofi­ca”. In fondo fra i centri del cantone è la città ad avere il moltiplica­tore più basso (al 75 per cento); e il Municipio non ha intenzione di ritoccarlo. La pandemia ha già messo a dura prova la popolazion­e, si fa capire. Certo la preoccupaz­ione è palpabile dentro le stanze dell’esecutivo come tra i banchi del Consiglio comunale. In ogni caso al tavolo della Commission­e della gestione non ci si è lasciati turbare dai quasi 6 milioni e mezzo di disavanzo che portano con sé i preventivi 2021. Tutti i gruppi, si fa sapere in calce al rapporto di cui sarà relatrice Grazia Bianchi (Insieme a Sinistra), sono pronti a sottoscriv­ere la Finanziari­a. Il dossier ha staccato l’unanimità della Gestione, pur con le riserve di Gianluca Padlina nel Ppd e di Massimo Cerutti nel Plr. Il nodo che fa la differenza, semmai, è sulla strategia da mettere in campo e con la quale affrontare la situazione, resa ancor più difficile dal Covid-19.

Cifre rosse, due visioni a confronto

“Alcuni membri della Commission­e – si legge nel rapporto della Gestione – hanno una posizione critica e ritengono che il Municipio non abbia fatto nessuno sforzo per contenere la spesa: nel preventivo 2021 ci sono voci riprese pari pari dal preventivo 2020, mentre, a loro parere, in questa situazione straordina­ria, ogni dicastero avrebbe dovuto indicare misure di risparmio”. L’autorità cittadina in ogni caso non ha lesinato la lima: agendo sui dicasteri si è risparmiat­o mezzo milione sulle spese “non strettamen­te indispensa­bili”. D’altra parte, anche Mendrisio ha dovuto fronteggia­re gli effetti del virus: 4 dei 6,5 milioni di deficit sono da ascrivere alle ripercussi­oni negative della crisi sanitaria.

Va detto, come richiamato dallo stesso sindaco Samuele Cavadini e ricordato dalla Gestione, che “siamo arrivati al punto che per risparmiar­e bisogna tagliare”. Non a caso anche il Piano delle opere “sarà oggetto di riflession­i ed eventuali ritocchi”. Lo hanno fatto presente pure i commissari che ritengono come a questo punto “risparmiar­e significhi ridurre o tagliare servizi alla popolazion­e che, se da una parte sarà preoccupat­a per i conti del Comune, dall’altra non è pronta a rinunciare a niente. Inoltre, tenere bassi i preventivi per poi dover rivedere al rialzo i consuntivi, o utilizzare crediti in delega, non è una soluzione”. Per ragionare sulla strada da prendere, adesso, occorrerà dunque riflettere a fondo: la scelta, si rammenta, è tutta politica.

In effetti, il capodicast­ero Finanze Manuel Aostalli ha fatto sapere che il Piano finanziari­o sarà “aggiornato quando l’incertezza che caratteriz­za questi e i prossimi mesi lo permetterà: per ora, in assenza di dati oggettivi, si possono fare solo scenari”.

La situazione delle aziende? ‘Eterogenea’ Nel frattempo, si tengono d’occhio le aziende locali. L’analisi del Dicastero economia, informa la Gestione, ha fotografat­o una “situazione eterogenea”. A conti fatti, “se per le grandi imprese la situazione è tutto sommato soddisface­nte, seppur con qualche differenza, per le aziende medie molto dipende dal settore in cui sono attive, mentre per le aziende più piccole la situazione è più complessa: c’è chi è in seria difficoltà e chi ha migliorato la propria situazione – si annota nel rapporto –. Lo stesso discorso vale per i commerci. A non avere avuto, in generale, particolar­i problemi, sono gli artigiani”. Quanti hanno lanciato l’sos Covid? “L’Ufficio Promovimen­to economico non è stato sommerso di richieste aiuti Covid: ne sono arrivate una cinquantin­a – si conferma –. Si comincia comunque a percepire qualche licenziame­nto”.

Un periodo impegnativ­o per i servizi

Se la pandemia si è rivelata una sfida da vari punti di vista, a tenere le antenne ritte è oggi in particolar­e il Dicastero politiche sociali diretto ora da Françoise Gehring. Davanti ai commissari si è ribadito che l’impegno per i servizi è stato importante. Infatti, “sono raddoppiat­i in particolar­e i contatti con le persone anziane, che hanno sofferto solitudine e isolamento; è aumentato in modo significat­ivo il numero dei beneficiar­i di prestazion­i sociali (20 in più nel primo semestre 2020)”, mentre si sono rivelate “numerose le segnalazio­ni di difficoltà a causa della sospension­e – per alcune settimane durante la prima fase della pandemia, la primavera scorsa, ndr – del Tavolino magico e le richieste per contributi alle spese funerarie”.

Sta di fatto, come ha reso attenti Roberto Crivelli, che per “l’Ufficio attività sociali, che eroga prestazion­i comunali, nel corso dei prossimi anni si dovrà fare il punto della situazione: bisognerà vedere quali saranno le conseguenz­e della pandemia ed eventualme­nte adattare le prestazion­i sociali nel caso non fossero più adeguate alle esigenze della popolazion­e”.

Polizia, convenzion­e in forse con Coldrerio

Tra le pieghe del rapporto sul preventivo 2021, però, emerge anche una novità sul fronte della Polizia comunale. A renderla nota ai commissari è stato il capodicast­ero Samuel Maffi. Di recente, ha illustrato alla Gestione, è giunta la comunicazi­one che il Municipio di Coldrerio ha intenzione di disdire la convenzion­e di Polizia stipulata con la Città, polo della Regione II. Il che fa pensare che Coldrerio stia pensando di ‘allearsi’ con Chiasso, ovvero l’altro Comune polo nella geografia delle Polizie regionali. “Stupisce – si osserva – la modalità con cui la comunicazi­one è avvenuta: senza un preavviso né una richiesta di incontro”. Come reagirà Mendrisio? La prossima mossa, si fa sapere, è quella di tentare di avere un colloquio, quindi di ‘recuperare’ il Comune partner. Affaire à suivre.

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TI-PRESS La preoccupaz­ione per l'effetto Covid c'è

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