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Persone, e poi badanti: ‘Natasha ha preso il bus’

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Sono trascorsi due anni dal suo fortunato debutto e ‘Natasha ha preso il bus’, scritto da Sara Rossi Guidicelli, torna al Teatro di Bellinzona domenica 8 novembre alle 17, con rinnovata attualità. L’emergenza sanitaria ha portato con sé ampie digression­i su anziani e personale sanitario e curante. E ‘Natasha ha preso il bus’ – sul palco ci sono Ioana Butu e Daniele Dell’Agnola – narra proprio di badanti, toccando temi di estrema attualità come terza età e migrazioni. Il lavoro nasce da una confidenza raccolta da Sara Rossi Guidicelli dopo il suicidio di due badanti avvenuto in Ticino nel 2012. “Nessuno ci chiede mai chi siamo. Al massimo la gente si informa su come sta la signora o il signore insieme a noi, come se fossimo badanti e basta e non persone. Ma noi non siamo badanti e basta”, disse all’autrice. Da questa richiesta di ascolto è nato un lavoro che raccoglie testimonia­nze di donne dell’Est Europa arrivate nel nostro Cantone per occuparsi degli anziani, a casa loro, 24 ore su 24.

Una confidenza che, artisticam­ente parlando, è diventata la storia di quattro badanti che raccontano il mondo di casa loro, il viaggio che hanno intrapreso e le motivazion­i che le hanno spinte a compierlo; l’arrivo, il lavoro in famiglia, la convivenza con la persona bisognosa di cure, i sogni che restano e quelli che svaniscono, le rivendicaz­ioni, il vissuto e l’immaginari­o di tutte loro. La regia è affidata a Laura Curino, le musiche originali sono di Dell’Agnola e la produzione di Gianfranco Helbling per il Teatro Sociale di Bellinzona (biglietti: Ufficio Turistico Bellinzona, tel. 091 825 48 18, su www.ticketcorn­er.ch e presso tutti i punti vendita Ticketcorn­er).

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