Ecco i prestiti ‘Appena in tempo’
350 milioni allo sport ‘pro’. Campana (Fc Lugano): ‘Ne va della sopravvivenza dei club’.
Ossigeno puro per le società sportive, professionistiche e non, in un momento di grave difficoltà. Il Consiglio federale ha adottato l’ordinanza d’applicazione della legge Covid-19 in merito ai prestiti senza interessi di 350 milioni di franchi per gli sport di squadra professionistici e semiprofessionistici, in particolare calcio e hockey su ghiaccio, negli anni 2020 e 2021. Per attenuare gli effetti della pandemia, il governo aveva elaborato il relativo disegno di legge in maggio. Il parlamento in autunno aveva poi apportato alcune modifiche al progetto, in particolare quella che permette alla Confederazione di accordare prestiti direttamente ai club. Per lo sport professionistico (calcio, hockey su ghiaccio) sono stati decisi prestiti di 175 milioni di franchi per ciascun anno (in totale 350). Inoltre il parlamento ha semplificato le condizioni per l’ottenimento dei prestiti e ha esteso alle discipline sportive di squadra semiprofessionistiche la cerchia degli aventi diritto.
La semplificazione, o la revisione dei principi di ottenimento dei fondi, è quanto il mondo del calcio aveva chiesto in estate. L’ordinanza risponde a questa richiesta. Con modalità che soddisfano il direttore generale dell’Fc Lugano Michele Campana, in prima linea quando si è trattato di rivendicare un altro tipo di trattamento, rispetto al primo che era stato paventato. «Se ne parla da maggio, di questi prestiti – ricorda il dirigente bianconero –. Adesso, sotto pressione per gli effetti della seconda ondata, hanno deciso di dare un’accelerata al processo, anche se i termini convenuti sono quelli attesi: ci aspettavamo che i prestiti fossero richiedibili a partire da dicembre, del resto avevamo ricevuto una comunicazione in tal senso già a settembre. Nessuna sorpresa, da parte nostra. Questi, altro non sono che i soldi annunciati in pompa magna lo scorso maggio. Quasi sette mesi dopo potremo andare a richiederli. Vero è che li avevamo rispediti noi, al mittente, in occasione dell’assemblea straordinaria della Lega lo scorso 7 agosto, ma non avevamo alternative. Per come erano stati pensati la prima volta, erano irricevibili. Veniva richiesta la responsabilità solidale tra le società. Fu questo, il problema principale. L’altro nodo riguardava il fatto che non erano postergabili. Risolvevano solo una questione finanziaria, ma non scongiuravano l’eventuale rischio di fallimento dei club per sovraindebitamento (art. 725 del codice delle obbligazioni). Siamo soddisfatti, è un passo importante. Peccato aver dovuto aspettare tanto, ma sappiamo che la politica ha i suoi tempi. Ora ci aspettiamo un’erogazione rapida e senza complicazioni, a dicembre. Tanti club hanno liquidità fino a Natale, è dura per tutti. Per il Lugano, nello specifico, il sostegno arriva appena in tempo. Avere la certezza dei prestiti porta un po’ di serenità e garantisce quantomeno di poter svernare, senza troppe preoccupazioni per la sopravvivenza stessa del club. Perché è di quello che stiamo parlando».
‘A fondo perso? Quantomeno se ne parla...’
La Confederazione sta anche valutando l’ipotesi di stanziamento di contributi a fondo perso. Non se ne era mai parlato. «È la prima volta che i contributi a tempo perso vengono quantomeno evocati. Qualcosa a fondo perso sarebbe una manna dal cielo. Bisogna capire come concederli... Magari convertendo parte dei prestiti in fondi a fondo perso. Tutto quanto possa essere pensato e attuato, è qualcosa di positivo. Ne abbiamo un enorme bisogno».
Mona (Ambrì): ‘Il prestito? Una necessità’
«Finalmente una bella notizia – è il commento del direttore generale dell’Ambrì Piotta Nicola Mona –. Ci voleva dopo giorni in cui sono quelle negative a susseguirsi una dopo l’altra. Oltre a essere stata ribadita, e stavolta pure confermata nero su bianco, la volontà di sostenere con un contributo tanto le leghe quanto i singoli club, il Consiglio federale ha soprattutto colto il messaggio della necessità di agire con urgenza, cosa che dovrebbe portare a rendere tutto l’iter un po’ più spedito: immagino che nel giro di poche settimane si potrà insomma accedere a questi contributi». Sulla necessità di far capo a questi aiuti, Mona non ha dubbi: «Non abbiamo scelta: vista la situazione non possiamo non farvi capo. Ora come ora, sul piano economico l’emergenza concerne la mancanza di liquidità, ragion per cui il prestito va benissimo. Anzi, rappresenta una necessità... Venendo a mancare introiti regolari, l’unica forma possibile per avere della liquidità a disposizione è proprio questa». Con la speranza che, un giorno o l’altro, questo prestito a interessi zero possa poi tramutarsi in un contributo a fondo perso: «Beh, quello sarebbe l’ideale».
Werder (Hc Lugano): ‘Auspicato sì, scontato no’
«Sì, era quanto auspicavamo, ma no, non era affatto scontato che il Consiglio federale prendesse queste decisioni – sottolinea il Ceo dell’Hc Lugano Marco Werder –. È un segnale importante per il mondo dello sport. La nota ancora più positiva da quanto emerso è che ci sia una volontà di approfondire il discorso relativo ai crediti a fondo perso, in modo da poter riuscire a passare nel migliore dei modi possibile questa delicata fase». E sull’eventualità di fare capo a questi prestiti il Lugano ha già preso una decisione? «È una valutazione che dovremo fare con il nostro Consiglio d’amministrazione, non appena avremo tutti i dettagli del caso. A priori posso comunque dire che verosimilmente sì, faremo anche noi capo a questi prestiti, anche perché è una delle uniche opzioni che ci rimangono e quindi dobbiamo sfruttarle».