Il Lugano perde soldi e talento
La voglia di partire di Junior sfocia in un addio forzato (verso il Giappone) che fa storcere il naso ad Angelo Renzetti
Dovranno cambiare le abitudini alimentari di Carlinhos Junior. Ormai avvezzo alla tipica cucina mediterranea visto che risiede in riva al Ceresio dal 2017 e dal suo approdo al Lugano in provenienza dal Botafogo, l’attaccante brasiliano dovrà ora abituarsi a quella giapponese. Fino a oggi luganighetta, da domani sushi e sashimi. Questo perché quanto anticipato nel fine settimana dal presidente bianconero Angelo Renzetti – ossia che il 25enne aveva manifestato l’intenzioni di lasciare Lugano (e per questo era finito fuori rosa) – è stato confermato ieri durante una conferenza stampa congiunta tra il giocatore e lo stesso numero uno del club, nella quale è stato annunciato il suo imminente passaggio (mancano ancora alcuni dettagli) alla compagine giapponese dello Shimizu S-Pulse, che milita nel massimo campionato nipponico, la J1 League.
‘Colpo duro a livello tecnico e incasseremo la metà del suo valore’
Un divorzio doloroso, il presidente non lo ha nascosto... «Sono molto dispiaciuto della partenza di Junior – ha affermato Renzetti –. Per tanti motivi, se penso al campionato che ci attende, abbiamo sùbito tre importanti partite da giocare, contro San Gallo, Neuchâtel e Thun. Speravo che inizialmente almeno queste gare le avrebbe giocate, anche perché in Giappone il campionato riparte in marzo. Ma lui non ha voluto per paura di infortunarsi. Poi non dimentichiamoci del danno economico che dovremo sopportare, in quanto incasseremo la metà del suo effettivo valore e non è uno scherzo (la società non ha comunicato cifre ma secondo il sito transfermarkt.com il valore di mercato del brasiliano si aggira sui 3 milioni di euro, ndr). I contratti vanno rispettati, ma ormai la sua volontà era di partire. Se paragono l’incasso per la cessione di Junior a quanto avevamo guadagnato con la partenza di Ceesay verso Zurigo (sempre secondo transfermarkt oltre un milione e mezzo di euro, ndr), non posso certo essere contento. Prendo atto della decisione del calciatore, chiaramente non posso dimenticare né quanto di buono è stato fatto in questi anni – e colgo l’occasione per ringraziarlo –, né il rapporto che esisteva tra di noi. Mi spiace molto vederlo partire in questo modo, ma devo accettarlo».
A maggior ragione con la partenza di Junior, il Lugano dovrà trovare al più presto forze nuove nel reparto offensivo... «Stiamo sondando il mercato. Abbiamo due profili che stiamo seguendo. Deve essere un giocatore che sta giocando, non possiamo perdere tempo. Sarà fondamentale azzeccare l’elemento giusto, dovrà avere certe caratteristiche e anche a livello economico sarà importante rimanere dentro certi limiti. Ci vuole anche un po’ di fortuna».
‘Era il momento di cambiare’
Junior, arrivato tre anni fa a Lugano, ha giocato complessivamente nelle diverse competizioni 107 partite con la maglia bianconera, segnando 34 reti e fornendo 12 assist. Come detto da parecchio tempo il 25enne attaccante cercava un trasferimento in una nuova dimensione calcistica. Dopo tanto aspettare è arrivato il fatidico giorno... «Non è facile lasciare Lugano, dove ho trascorso dei momenti incredibili, determinanti e importanti per la mia carriera – ha spiegato non senza un pizzico di commozione il brasiliano –. Tutti mi hanno aiutato, quando sono arrivato ero uno sconosciuto. Porterò sempre il Ticino nel mio cuore, ma era venuto il momento di cambiare. Una scelta che non ho preso da solo, la mia famiglia mi ha detto di seguire il mio cuore. Ho sempre desiderato andare in Giappone un giorno, era una delle mie priorità. Nelle ultime settimane si sono aperte le porte per essere trasferito proprio in questo Paese e questa volta ho fatto in modo che il passaggio andasse in porto». Come mai il Giappone? «Volevo cambiare cultura. Già dal Brasile alla Svizzera è stato un grandissimo cambiamento e questa sarà una nuova avventura».