Niente più alzata di mano
Novità in arrivo nella sala del Consiglio comunale in città: voto elettronico e (forse) diretta streaming
Il Municipio propone due varianti dando priorità al sistema audio. Non ritiene infatti che le riprese video siano necessarie.
Chi ha seguito qualche seduta di Consiglio comunale a Bellinzona lo sa: spesso il conteggio dei voti durante le decisioni richiede tempo e qualche volta anche il rifacimento della votazione. Ma niente panico: ora è in arrivo il voto elettronico. Il Municipio ha infatti licenziato il messaggio con cui chiede lo stanziamento di un credito per ammodernare gli impianti della sala situata al secondo piano di Palazzo civico. Sono due in realtà le varianti proposte. La prima prevede un investimento di 343mila franchi e contempla un nuovo sistema audio e di proiezione, nonché l’introduzione come detto del voto elettronico. In aggiunta la variante 2 prevede anche l’installazione di un sistema per le riprese video delle sedute da rendere fruibili ai cittadini in streaming, per un costo di 450mila franchi. Nelle scorse legislature l’ammodernamento della sala era già stato oggetto di discussioni e sollecitazioni ma, scrive il Municipio, “soprattuto per ragioni finanziarie non era mai sfociato in una proposta concreta all’indirizzo del Consiglio comunale”. Ma ora, si legge ancora nel messaggio licenziato, “la necessità di rendere più moderna la sala è riconosciuta, a maggior ragione con l’avvenuta aggregazione e l’accresciuto interesse per la nuova Città e le sue istituzioni”. Delle due proposte il Municipio caldeggia l’avallo della prima (audio, voto elettronico e proiezione), ritenendo infatti la diffusione streaming “non necessaria e senza un adeguato interesse da parte del pubblico potenziale”. Si vedrà per quale opzione propenderà invece il Consiglio comunale nel corso della prossima seduta.
Sulla base della mozione dei Verdi
L’allestimento di tale messaggio prende in particolare spunto da una mozione presentata dai Verdi nel corso del 2017. Di fronte all’approvazione dell’atto parlamentare, il Municipio aveva incaricato i propri servizi di allestire un progetto che tenesse conto delle richieste della mozione, ma che fosse possibile modulare alle effettive esigenze che sarebbero emerse in corso di valutazione. Ecco quelle individuate dall’esecutivo avvalendosi della consulenza di una ditta specializzata già artefice della ristrutturazione dell’aula del Gran Consiglio: diffusione audio, voto elettronico, videopresentazione, illuminazione, riprese video e diretta streaming. Il Municipio ha invece deciso di non entrare nel merito degli aspetti più prettamente logistici inseriti nel progetto realizzato nel 2011 (ma all’epoca accantonato) dell’architetto Enrico Sassi (diversa disposizione della sala, arredamento, climatizzazione), ritenendoli eccessivamente invasivi e non prioritari.
Per l’audio e il voto elettronico si opterà per un sistema wireless (senza fili) di nuova generazione. Sono previsti 60 microfoni doppi per i consiglieri (dove sarà presente anche il voto elettronico) e 10 singole per il pulpito e il tavolo presidenziale. Per la videoproiezione, è invece prevista l’installazione di un beamer professionale amovibile per la proiezione a breve distanza. I maggiori approfondimenti si sono però resi necessari per definire gli interventi per riprese audio e diretta streaming. Si è optato per un sistema con tre telecamere che verrebbero installate nelle pareti e gestite da una cabina di regia. Per le dirette streaming occorrerebbe poi prevedere l’accompagnamento da parte di un tecnico specializzato. Il progetto sarà implementato non appena la decisione del Consiglio comunale sarà cresciuta in giudicato. Per progettazione esecutiva, messa in appalto, ordinazione delle apparecchiature e collaudo finale si stima un periodo necessario di nove mesi. Durante i lavori sarà comunque garantito il regolare svolgimento delle sedute. Con tali interventi il Municipio si pone pure l’obiettivo di mettere a disposizione la sala per cerimonie, eventi e conferenze.