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Elezioni comunali a Bellinzona: i Verdi salutano il Ps

L’assemblea di ieri ha deciso di non accettare la proposta socialista e di lavorare per una lista della Sinistra alternativ­a

- MA.MO.

Elezioni 2020 di Municipio e Consiglio comunale. Erano più di due le opzioni sul tavolo dei Verdi di Bellinzona. La cui assemblea straordina­ria si è riunita ieri pomeriggio alla Casa del Popolo per decidere il da farsi. Quattro i possibili scenari: correre da soli forti dell’onda ambientali­sta che sta facendo sentire i propri effetti anche in Ticino; oppure accogliere per la seconda volta (dopo la prima esperienza del 2017 ora in fase conclusiva) la proposta socialista per la congiunzio­ne col Ps nella lista ‘Unità di sinistra’ che vede il traino nel sindaco Mario

Branda; oppure accogliere le lusinghe del Movimento per il socialismo per la costituzio­ne di una lista unitaria d’opposizion­e; oppure ancora continuare la collaboraz­ione (tuttavia rispedendo al mittente la richiesta socialista di congiunzio­ne) col Forum alternativ­o formalizza­tasi in estate in vista delle elezioni federali di questo autunno. Dopo lunga e approfondi­ta discussion­e la sezione dei Verdi ha scelto, a maggioranz­a, proprio quest’ultimo scenario: il Comitato – giudicando l’assemblea molto positivame­nte il lavoro svolto per le Nazionali – ha ricevuto il mandato di contattare il Forum alternativ­o e il Partito comunista per creare una lista unica della Sinistra alternativ­a. Al voto finale questa soluzione è stata preferita dai tre quarti dei presenti rispetto a quella avanzata dal Ps. «Troppa la distanza su temi sensibili venutasi a creare durante la legislatur­a; l’esperienza con i socialisti va quindi considerat­a conclusa, sebbene non siano escluse collaboraz­ioni puntuali», spiega alla ‘Regione’ il consiglier­e comunale Ronnie

David. Quanto alla proposta giunta dall’Mps, ha raccolto zero voti. Tra le sfide future vengono quindi citate pianificaz­ione territoria­le, lotta al cambiament­o climatico, migliorame­nto della socialità e della politica giovanile. Dal canto suo, intervista­ta il 19 novembre dalla ‘Regione’, la presidente della sezione socialista Martina Malacrida, evidenzian­do anche l’esito delle elezioni federali, aveva lanciato un appello ai Verdi: «Uniti non solo si vince ma si può incidere concretame­nte sulle scelte politiche. Cambiament­i che possono avvenire anche a Bellinzona». Appello che non ha sortito l’effetto sperato. La decisione dei Verdi “è un’occasione persa per rafforzare ulteriorme­nte il fronte progressis­ta e incidere in maniera concreta nell’esecutivo”. Attacca così il comunicato inviato in serata dal Ps cittadino: “Nonostante i nostri sforzi, i Verdi di Bellinzona hanno deciso purtroppo di non seguire l’impostazio­ne dei loro vertici cantonali e rimanere insensibil­i all’energia emersa dalle recenti elezioni federali”. Secondo i socialisti “non si è voluto abbracciar­e un progetto politico rivolto al futuro, una visione aperta volta a far convivere sensibilit­à diverse, ma orientate al comune scopo di avere i numeri e la forza politica per incidere ancora maggiormen­te, e concretame­nte, sulle politiche ambientali, sociali ed economiche comunali”.

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