Leuthard in Stadler Rail non per soldi
L’ex consigliera federale dice di aver detto no a incarichi più remunerativi in altre aziende
Zurigo – L’ex consigliera federale Doris Leuthard incasserà 90mila franchi l’anno per sedere nel consiglio di amministrazione (Cda) del costruttore ferroviario turgoviese Stadler Rail, rivela il ‘SonntagsBlick’.
Nelle dichiarazioni riportate dal domenicale l’ex ministra dei trasporti (20102018) dice di aver ricevuto anche altre offerte più lucrative, ma di aver optato per la società di Bussnang (Turgovia) “in quanto unico costruttore di treni elvetico e fantastica azienda che crea molti posti di lavoro”.
Per questo suo futuro impegno – dovrebbe essere eletta dall’assemblea degli azionisti il 30 aprile 2020 – Leuthard si trova a subire critiche. Per esempio quelle di Peter Kunz, professore di diritto economico all’università di Berna: l’ex consigliera federale era infatti attiva proprio nel settore d’attività di Stadler Rail, ricorda Kunz sul ‘SonntagsBlick’.
“Il signor professore non sa, a quanto sembra, che la Confederazione non acquista alcun treno e che non può influenzare questi ordini”, afferma l’interessata in una presa di posizione inviata al giornale. “Il Dipartimento dei trasporti è competente per l’infrastruttura ferroviaria”, aggiunge. “E a livello internazionale tutti i consiglieri federali sostengono le nostre imprese”.
A quest’ultimo proposito il domenicale zurighese ricorda due recenti visite di Leuthard, nel 2017, in Argentina e in India, in compagnia di Peter Spuhler, l’imprenditore (ed ex consigliere nazionale Udc) cui appartiene Stadler Rail e che all’epoca aveva ancora responsabilità operativa. L’allora ministra dei trasporti aveva incontrato rispettivamente il presidente argentino Mauricio Macri e il premier indiano Narendra Modi per parlare anche dei grandi progetti di vendita di materiale rotabile da parte dell’impresa turgoviese.
Leuthard fa peraltro già parte dei Cda di altre aziende, quali Coop e le sue due filiali Bell e Transgourmet. E anche in questo caso c’è chi ha espresso critiche. A chiamarla è stato infatti il presidente del Cda di Coop (come pure di Bell e Transgourmet) Hansueli Loosli: un manager che ricopre la stessa funzione anche presso Swisscom, azienda controllata dalla Confederazione.