‘Chi ha spento le luci?’
Illuminazione pista Aeroporto, interrogazione sull’opposizione del governo Il rifacimento dell’impiantistica ormai vetusta, previsto nel pacchetto di misure di aggiornamento infrastrutturale dello scalo, non è stato avallato dal CdS. Una dozzina di parlam
La decisione presa a inizio estate dal Dipartimento del territorio (e anticipata da ‘laRegione’) di non avallare il progetto di rifacimento dell’impianto di illuminazione della pista di decollo dell’Aeroporto cantonale di Locarno aveva spiazzato un po’ tutti. All’origine di questo “niet”, essenzialmente motivi di disturbo notturno dell’avifauna delle Bolle di Magadino. Dai militari agli utilizzatori civili dell’aerodromo, in molti non avevano condiviso questo inatteso “altolà” (anche perché i movimenti aerei notturni sono limitati a poche serate all’anno). Fatto sta che esso blocca una delle componenti del progetto di aggiornamento infrastrutturale prevista e auspicata per accrescere la sicurezza operativa.
A rompere il silenzio, con un’interrogazione al Governo, sono ora 12 deputati in Gran Consiglio appartenenti al Plr, all’Udc e al Ppd (primo firmatario Fabio Käppeli, Plr). “Siamo nella fase finale dell’ammodernamento delle strutture civili e militari di Locarno, iniziata vent’anni fa, con un investimento di oltre cento milioni di franchi pubblici e privati e senza alcuna opposizione formale – rilevano i parlamentari –. Trattandosi di autorizzazioni di competenza federale, si immagina che tutte le regole di gestione territoriale in quest’ultimo ventennio siano state rispettate essendo state valutate oltre che dagli Uffici della Confederazione stessa, anche da quelli cantonali e comunali”. Ricordando lo scopo di questi lavori (“gli interventi sono finalizzati a mantenere la funzione principale dell’aeroporto, vale a dire la formazione di piloti, civili e militari, come pure quella dei paracadutisti”) i firmatari sottolineano come “le luci della pista principale siano fondamentali per buona parte delle importanti attività in fase di formazione dei piloti”.
‘Quale ufficio ha preso la decisione?’
In funzione e autorizzati da Berna perlomeno dagli anni sessanta, i fari a bordo pista sono dunque una componente essenziale della sicurezza dello scalo. Motivo per cui i granconsiglieri chiedono spiegazioni su questa “opposizione del Cantone che, se fosse confermata, risulterebbe in aperto contrasto con l’indirizzo generale di sviluppo dell’aeroporto ormai consolidato da vent’anni”. Fatte queste debite premesse, al Consiglio di Stato gli esponenti dei tre partiti chiedono lumi sull’avanzamento della procedura federale di approvazione del progetto in questione e su chi abbia deciso, in seno all’Amministrazione cantonale, di sbarrare la strada al progetto (“considerato che si tratta di una procedura di competenza federale, che significato avrebbe la posizione negativa di un servizio del Cantone in contrasto con la consolidata linea politica di mantenere, e non diminuire, la valenza nazionale civile e militare dell’aeroporto cantonale di Locarno? In un caso simile la legislazione federale non è superiore a quella cantonale?)”.