Mai così tanti indebitati
Uno studio di Comparis: più di 500mila persone sono inadempienti. In Ticino siamo all’8,1% Per Dante Balbo (Caritas Ticino) uno dei problemi ‘è che il denaro non è più visibile fisicamente’. Bisognerebbe ‘annotare tutte le spese giornaliere’.
Oltre mezzo milione di persone in Svizzera sono sovraindebitate. Secondo il servizio di confronti online Comparis, dal 2016 vi è stato un aumento del 22%, raggiungendo così un livello record. Il Ticino è il quinto cantone con più debitori inadempienti. Per Dante Balbo, di Caritas Ticino, si tratta di un fenomeno difficile da contrastare, visto che «non è un problema di risorse, ma di mentalità». Un consiglio è quello di annotare «tutto quello che si spende giornalmente», dice a ‘laRegione’.
Da un’analisi condotta da Comparis in collaborazione con l’agenzia di informazioni economiche Crif, emerge che vi sono sempre più persone sovraindebitate: sono passate da 119mila nel 2016 a 561mila nel 2019, ovvero il 6,5% della popolazione elvetica, una percentuale che “non è mai stata tanto elevata”, si legge in un comunicato diffuso ieri. Il tasso di debitori inadempienti comprende tutti i privati domiciliati in Svizzera che in passato hanno già dichiarato fallimento, che hanno subito un pignoramento, per cui è stato emesso un atto di carenza di beni o che hanno un precetto esecutivo in corso. L’inchiesta rivela anche importanti differenze a livello regionale: con il 10,9%, Neuchâtel presenta il più alto tasso di debitori inadempienti, seguito dal 10,4% di Ginevra e dall’8,6% di Basilea Città. Quinto il Ticino con un tasso dell’8,1%. Agli ultimi posti della classifica si trovano Zugo con il 3,1%, Uri con il 3% e Appenzello Interno con l’1,6 per cento. L’analisi constata anche una certa differenza tra i sessi: in particolare emerge che gli uomini sono più sovraindebitati delle donne e che questo divario viene accentuato con l’avanzamento dell’età. Tra i 46 e i 50 anni, il tasso di debitori inadempienti uomini è infatti del 12%, mentre quello delle donne raggiunge solamente circa l’8%. Inoltre, tra le donne il tasso di inadempienti diminuisce in maniera costante a partire dal quarantesimo anno di età. Per gli uomini tra i 40 e i 60 anni invece il tasso resta stabile. Riassumendo: le persone più indebitate sono uomini tra i 36 e i 40 anni, mentre più si è giovani, minore è la differenza riscontrata tra i sessi.
«Gli uomini sono più indebitati delle donne perché spesso guadagnano di più», spiega Balbo. Infatti, «chi chiede un piccolo credito deve anche presentare delle garanzie: sono persone che i soldi ce li hanno. Inoltre, gli uomini hanno, ad esempio con un divorzio, molte più spese. Gran parte dei debiti rimangono comunque legati alle tasse e ai premi di cassa malati».
Ma come si spiega questo ormai costante aumento di persone che non riescono a gestire il denaro? «Uno dei problemi – sottolinea Balbo – è che il denaro non è più visibile fisicamente. Penso ad esempio ai pagamenti con la carta di credito: non ci si accorge di quanto si ha speso fino a quando arriva l’estratto conto alla fine del mese. Inoltre, questa problematica viene accentuata da una spinta fortissima all’immediatezza del consumo». Un’altra incognita è legata al mondo del lavoro che oggi è «molto precario». La situazione finanziaria personale può infatti cambiare molto rapidamente: una persona si prende impegni – come ad esempio pagare un mobile a rate – che può permettersi quando ha un lavoro, ma che, in caso di perdita dell’impiego, possono generare grandi difficoltà. «Molte persone che ci contattano ci dicono infatti ‘non so dove vanno a finire i soldi’», precisa Balbo. Per cercare di aiutarle «proponiamo un piano di risanamento in base alle risorse della persona. L’uscita da un sovraindebitamento «passa però soprattutto dall’abbandono di una ‘concezione magica’: l’indebitato si aspetta che capiti il miracolo, ma senza risorse non si può uscire da una situazione simile». La quota di successo è però limitata, anche perché «è soprattutto un problema di mentalità che è difficile da cambiare».
Alle persone in difficoltà, Balbo consiglia «di prendere un quaderno nel quale scrivere tutto quello che si spende giornalmente, di richiedere un acconto mensile per le tasse e, per le spese fisse, di fare un ordine permanente».