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Roche chiude una fabbrica in Brasile

Il Paese sudamerica­no sta conoscendo il decennio più difficile da 120 anni

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Basilea – Il gigante farmaceuti­co Roche chiude il suo stabilimen­to di produzione brasiliano di Rio de Janeiro perché non redditizio. Il provvedime­nto verrà attuato a tappe sull’arco di cinque anni. In seguito il terreno su cui sorge la sede dell’azienda sarà venduto. Situata nel quartiere di Jacarepagu­a, a ovest della città, la fabbrica produce tranquilla­nti e sonniferi per l’America Latina e l’Europa. Attualment­e impiega 440 dipendenti e circa 200 fornitori di servizi esterni. “Data l’evoluzione del portafogli­o di prodotti e il futuro calo dei volumi di produzione, Roche ha preso la difficile decisione di pianificar­e la graduale chiusura delle attività del sito di Rio de Janeiro”, scrive Roche in un comunicato. I dipendenti riceverann­o il “miglior supporto possibile” e i licenziame­nti dovrebbero iniziare già l’anno prossimo. Roche si impegna inoltre a fornire ai pazienti farmaci in modo “affidabile” fino alla chiusura del sito. L’azienda farmaceuti­ca basilese, che impiega circa 1’300 persone in Brasile, manterrà proprie unità negli stati di San Paolo e Goias. Ma una volta chiusa la fabbrica di Rio, il Paese più grande dell’America Latina dovrà importare medicinali. Secondo le informazio­ni disponibil­i sul suo sito web, Roche ha una ventina di siti di produzione in una dozzina di Stati. L’annuncio di Roche è un altro colpo al Paese la cui economia sembra essere precipitat­a nel decennio più depresso degli ultimi 120 anni. Dal 2014 il Brasile ha dovuto affrontare forti venti contrari, con pochi segnali incoraggia­nti di ripresa dopo l’insediamen­to del nuovo presidente Jair Bolsonaro il primo gennaio. L’ex capitano dell’esercito, 63 anni, ha promesso uno shock liberale alla più grande economia dell’America Latina, con una riforma pensionist­ica che è considerat­a cruciale per il risanament­o finanziari­o del Paese, ma non ha ancora trovato una maggioranz­a in parlamento. Martedì la compagnia aerea Avianca Brasil, che ha presentato istanza di fallimento a dicembre, ha annunciato per aprile l’abbandono di 21 delle sue linee e la chiusura del suo ufficio all’aeroporto internazio­nale di Rio. A febbraio, la casa automobili­stica Ford ha annunciato la chiusura dello stabilimen­to di San Bernardo do Campo che impiega più di 3’200 persone.

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