Trasporti pubblici, le associazioni di categoria chiedono miglioramenti nelle zone rurali e per il tempo libero
Dopo anni di stagnazione, la quota dei trasporti pubblici (Tp) sul volume totale del traffico dovrebbe nuovamente aumentare. In uno studio, le associazioni di categoria vedono margini di miglioramento in particolare nelle zone rurali e invogliare le persone a utilizzare i Tp anche al di fuori dei giorni lavorativi. L’Unione dei trasporti pubblici (Utp) e il Servizio d’informazione per i trasporti pubblici (Litra) vogliono aumentare la quota dei trasporti pubblici nella ripartizione modale (ovvero la percentuale di spostamenti con determinati mezzi di trasporto), andando ben oltre lo scenario di base delle prospettive per il traffico 2040, il quale indica che nell’arco di trent’anni – dal 2010 al 2040 – la percentuale di trasporti pubblici sull’insieme del traffico passerà dal 19 al 23%. Lo studio, commissionato anche dall’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (Are), indica quattro punti centrali da mettere in atto per aumentare questa quota: obiettivi chiari in materia di ripartizione modale, misure per le regioni al di fuori delle aree urbane, maggiore coordinamento nell’ambito della pianificazione territoriale e dei trasporti e un incremento dell’utilizzo di trasporti pubblici nel tempo libero (attualmente al 19%, contro il 32% registrato nel traffico pendolare). Concretamente, la quota dei Tp nella ripartizione modale dovrebbe aumentare del 5% entro il 2040, sostengono le due associazioni, sottolineando che per raggiungere questo obiettivo serve un buon coordinamento tra la pianificazione territoriale e quella dei trasporti.