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Fenice: brevissima cronaca di una rinascita tutta al femminile

- Di Beatrice Fasana

47 anni, due grandi occhi neri da cerbiatta incornicia­ti da un castano e fluente scorrere di ricci, la simpatia di un sorriso contagioso e che è di volta in volta inno alla vita e all’ottimismo. G., una vita dedicata al suo grande, brillante e istrionico amore, 16 anni di matrimonio e due splendidi figli. Il ritorno in Ticino dopo metà vita a Zurigo, la lotta difficile e dolorosa, piena di dubbi, insicurezz­e e alti e bassi tipica di chi si trova improvvisa­mente a combattere una bestia, insita nel proprio seno, per cui non siano passati minuti, ore o giorni in cui non si sia chiesta invano ‘perché proprio a me’… Sconfitta la bestia, ecco che la partita di Forza 4 del suo decennale matrimonio termina con il più classico dei ‘colpita e affondata’ da chi, forse più giovane (?), più bella (?), e chi lo sa… prende il suo posto al fianco di colui che lei vedeva al suo di fianco per almeno tutta la vita e pure oltre… Questa la trama, non proprio romanzata, anzi, assolutame­nte vera e reale del film di G., moderna e assolutame­nte normale Fenice rispecchia­nte in pieno le statistich­e ticinesi per cui un matrimonio su 2 finisce (dati 2017). Un sogno nel cassetto: la formazione di strumentis­ta di sala operatoria. A 47 anni G. è tornata sui banchi di scuola, non si è lasciata minimament­e impression­are dalla giovane età dei suoi e delle sue compagne di banco e dai loro freschi neuroni: la sua determinaz­ione è più forte, il suo voler realizzare quel sogno è ormai la sua stella Polare. Superati gli esami di ammissione, frequenta ora la scuola che il nostro fantastico e permeabile sistema di formazione duale le ha permesso. Il diploma è lì, pronto da essere afferrato… Brava G., io faccio il tifo per te, per la realizzazi­one del tuo sogno. Ti vedo già: i tuoi grandi occhioni seri e attenti appena al di sopra della mascherina verde… Come diceva W. Churchill: ‘Il successo non è definitivo e l’insuccesso non è fatale. L’unica cosa che conta davvero è il coraggio di continuare’. Buon cammino a tutte noi quindi, ognuna nel suo piccolo, ognuna con il proprio sogno. Venerdì sarà la Giornata della donna, che ritorna ogni anno a ricordarci il nostro grande e unico valore.

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