Il Tf: ‘Peran in lista’. Schede da ristampare
Dal rosso al verde. Perché il caso vuole che il ricorso di Xenia Peran accolto dal Tribunale federale non solo costringe a ristampare le schede per l’elezione del Consiglio di Stato, ma forza pure la Cancelleria a cambiare colore, con una tinta di verde del papiro a causa di... Lega Verde. Ebbene sì: alla candidata del movimento, lo ricordiamo, l’esecutivo aveva annunciato lo stralcio del nome perché alla presentazione delle candidature (28 gennaio) la donna non figurava iscritta in nessun catalogo elettorale del Ticino. Una condizione poi “sanata” nei termini concessi, come ammesso dal governo, che ha confermato la sua candidatura al Gran Consiglio in considerazione del fatto che è permessa l’iscrizione retroattiva sul catalogo elettorale per i cittadini che si annunciano alla rappresentanza estera, in questo caso al consolato di Milano. Non ha però dato il via libera a quella per l’esecutivo, perché, si legge nella nota, “[il CdS] aveva ritenuto prevalente il fatto che i proponenti della lista ‘Lega Verde’ avevano scelto di sostituirla con un altro candidato [Giorgio Giacomazzi, ndr]”. Diverso il parere dei giudici. «Nella sentenza il Tf stabilisce che lo stralcio non era corretto perché la signora era iscritta al catalogo elettorale, e quindi doveva essere lasciata in lista – spiega alla ‘Regione’ il cancelliere dello Stato Arnoldo Coduri –. Il problema è che non siamo noi ad averla tolta, bensì sono stati i proponenti ad avanzare il sostituto». Ecco perché a questo punto si sono cercate garanzie. «Sia la prima proponente che il candidato sostituto ci hanno confermato che a loro il reintegro di Peran va bene. Passo necessario per scongiurare altri ricorsi...». Anche perché nel frattempo il materiale di voto è già andato in stampa e recapitato ai Comuni. «Ai quali abbiamo chiesto di bloccare immediatamente gli invii, in attesa delle nuove schede e della pagina di errata corrige per l’opuscolo informativo». Il tempo stringe: il tutto va recapitato al domicilio degli elettori nella settimana dell’11 marzo, senza considerare quelli all’estero... Si rischia di arrivare in ritardo? «Il rischio c’è sempre – risponde Coduri –. La spedizione era prevista ‘posta B’, procederemo per ‘posta A’». Ulteriori costi supplementari... «Siamo buoni clienti della Posta. Cercheremo di farci accordare uno sconto».