‘Non so perché vada così: la sfida è risolvere il problema’
Ambrì – Sono musi lunghi, e non potrebbe essere altrimenti, quelli che incontri nel corridoio che porta allo spogliatoio del Lugano. A cominciare da quello di Julien Vauclair, visibilmente teso nell’epilogo del derby alla Valascia. «Perché? Perché ho preso un colpo da dietro e la cosa non mi è piaciuta. Così ho cercato di reagire», racconta il difensore numero 3 del Lugano. «È stata una battaglia – continua –, in una partita in cui, specialmente all’inizio, le due squadre hanno difeso meglio di venerdì. Va però detto che non era evidente tenere il ritmo in una partita del genere. So che certe cose fanno parte del derby, ma è chiaro che quelle interruzioni per il lancio di oggetti in pista spezzettano il gioco». Di spezzettato, però, c’è anche il cammino del Lugano in questa prima metà di campionato. «Sicuramente non stiamo vivendo un momento facile, pur se la classifica dice che la situazione rimane aperta. Sappiamo tutti cosa ci manca da inizio stagione, e cioè la regolarità nei successi, perché facciamo fatica a vincere con continuità, ma soprattutto non riusciamo a vincere fuori casa». Una situazione davvero inspiegabile. Anche per Grégory Hofmann, autore dell’unico gol bianconero alla Valascia. «La cosa che più dà fastidio è che ogni volta siamo così vicini, ma alla fine fuori casa non riusciamo a vincere. Mancano i gol pesanti. Come è successo stavolta, visto che abbiamo segnato un solo gol e non è abbastanza. E così abbiamo finito col pagare a caro prezzo i nostri errori». Il carattere e la voglia ogni tanto sembrano non bastare: «Bisogna saper sfruttare quei momenti che potrebbero diventare determinanti, un po’ come ha fatto l’Ambrì alla Valascia, che ha approfittato di un paio di nostri errori per dare una svolta alla partita. Ciò che mi chiedo è perché in casa ci riusciamo e in trasferta invece no. Perché succede, onestamente non lo so. Sicuramente, però, l’aspetto mentale è uno dei fattori, perché sai che in trasferta non vinci e così ti metti addosso ancor più pressione. Risolvere questo problema ora dev’essere la nostra sfida». C.S.