Okkio scrive al Consiglio di Stato: ‘Raccolta dell’umido impensabile con le condizioni del Veterinario cantonale’
Okkio, l’Osservatorio per la gestione ecosostenibile dei rifiuti, scrive al Consiglio di Stato. In una petizione inoltrata ieri, infatti, torna su una recente comunicazione partita dall’Ufficio del veterinario cantonale, e rivolta ai Comuni, nella quale sono state poste delle condizioni igienico/sanitarie per la raccolta dell’umido. Condizioni, queste, che per Okkio ‘‘se confermate renderebbero praticamente impensabile la raccolta ed il trattamento di questo tipo di rifiuto’’. Le condizioni dell’Ufficio del veterinario cantonale, fornite in risposta a una richiesta di informazioni degli stessi Comuni, si rifanno all’Ordinanza concernente i sottoprodotti di origine animale, e sono varie: si va dall’obbligo di autorizzazione all’obbligo del controllo autonomo, da una presenza di una recinzione a quella di un luogo coperto per il deposito dei recipienti. E, per concludere, è raccomandata la presenza di un’installazione per la pulizia e la disinfezione del locale e dei recipienti. Se per Okkio ‘‘autorizzazione e controllo possono essere condizioni condivise, a causa degli elevati costi non possono esserlo le altre’’. Perché vanno a rendere ‘‘difficoltosa’’ la raccolta dell’umido. E quindi, ‘‘si è cercato il giusto compromesso con il Veterinario cantonale in modo che, nel rispetto delle esigenze di igiene, sia ancora economicamente possibile il trattamento ecologico dell’umido domestico?’’, chiede Okkio nella sua petizione al governo. Ponendo anche alcune domande, tra le quali se questa direttiva sia vincolante o possano esserci ‘‘adeguamenti ragionevoli’’.