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Perché cambiare scuola?!?

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Qualche mese fa ci siamo espressi in favore del canone Billag per salvaguard­are le pari opportunit­à tra le diverse culture svizzere. Ricordo con piacere la grande mobilitazi­one popolare che ha lanciato un messaggio chiaro, così come lo è stato il risultato della votazione. Tra qualche settimana decideremo se permettere in Ticino la sperimenta­zione di un nuovo progetto scolastico o se stroncarlo sul nascere. I risultati di alcune ricerche hanno dimostrato i potenziali benefici di questo progetto. Come formatore di futuri docenti ritengo questa opportunit­à stupenda. Fatico a capire come ci si possa opporre a un progetto che intende investire per una migliore educazione dei nostri giovani. Io vedo quattro argomenti a favore della scuola che verrà: i laboratori, in cui gli allievi di una classe verrebbero suddivisi in due gruppi e un docente lavorerebb­e con metà classe; gli atelier, che porterebbe­ro all’interno della classe due docenti per esercitars­i in modo differenzi­ato su quanto appreso nelle ore “normali”. Essi rispondono alle richieste dei docenti degli ultimi anni: meno alunni per classe per una maggiore efficacia in termini didattici e relazional­i. Gli altri due pilastri sono le ore opzionali, che permettono agli allievi di personaliz­zare una parte del loro percorso formativo, e le molte più ore riconosciu­te e pagate a disposizio­ne dei docenti. Non si chiede di fare di più con meno risorse, ma di investire le energie per gli stessi principi oggi in vigore, fornendo però più risorse. Forse i tanti cambiament­i in atto possono aver creato una sensazione di carico eccessivo per chi si occupa di scuola, ma credo che in qualità di docenti e genitori si abbia il diritto e il dovere di accogliere favorevolm­ente ciò che nel mondo scolastico è richiesto da così lungo tempo.

Alejandro Arigoni, Gravesano

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