Concentrazioni editoriali, i sindacati critici
Berna – Troppo accomodante! L’associazione dei giornalisti Impressum e il sindacato dei media e della comunicazione Syndicom criticano la Commissione della concorrenza (ComCo), che ha dato via libera alla fusione parziale tra Az Medien e Nzz e all’acquisto da parte di Tamedia della società pubblicitaria Goldbach. La ComCo non solleva obiezioni in un caso come nell’altro, giustificando la sua “posizione permissiva” con le ‘alte barriere’ poste da legislatore e giurisprudenza, afferma Impressum in una nota. Limitando il suo intervento agli “elementi puramente concorrenziali”, la Commissione riduce se stessa a una “tigre sdentata nella giungla dei media”, sostiene Impressum. A suo avviso, l’interpretazione restrittiva della legge sui cartelli da parte della ComCo va contro l’articolo 1 della legge stessa e l’articolo 96 della Costituzione federale, miranti a “impedire gli effetti nocivi di ordine economico o sociali dovuti ai cartelli e alle altre limitazioni della concorrenza”. In questo contesto, il mercato dei media diventa “una giungla incontrollata in cui regna il governo del più forte e del più grande, che mangia il piccolo”, conclude Impressum, chiedendo un intervento del legislatore. “La decisione era purtroppo prevedibile”, commenta da parte sua la vicepresidente di Syndicom Stephanie Vonarburg, interpellata da Keystone-Ats. La ComCo – rileva – considera le fusioni solo dal punto di vista economico e rinuncia a valutare gli aspetti di politica dei media, pur sollevando qualche dubbio al riguardo. Stephanie Vonarburg chiede ora alla costituenda società Ch Media, frutto della parziale fusione tra Nzz e Az Medien, di annunciare chiaramente che non ci saranno licenziamenti e che i posti di lavoro saranno in massima parte mantenuti. Il nuovo presidente del Consiglio d’amministrazione Peter Wanner, attualmente alla testa del Cda di Az Medien e anche vicepresidente degli editori svizzero tedeschi Schweizer Medien, dovrebbe inoltre a suo avviso assumere un ruolo attivo nei negoziati per un nuovo contratto collettivo di lavoro nel settore. Trattative avviate lo scorso ottobre per la Svizzera tedesca e il Ticino, i cui giornalisti sono privi di Ccl dal 2004.