Una promozione che disonora la polizia cantonale
Un cittadino nel mese di febbraio del 2016 postò via e-mail un messaggio inneggiante al nazi-fascismo, ma costui non era e non è un semplice cittadino, cosa che risulterebbe comunque inqua- lificabile, bensì un agente della polizia cantonale anzi, all’epoca del fatto incriminato, un sergente della polizia cantonale il quale aveva giurato fedeltà alla Costituzione e ai valori della democrazia. Ebbene questo “signore” con quell’atto oltre a rivelare pubblicamente le sue attitudini e fede politica, in antitesi con i valori di un Paese democratico, ha pure violato le leggi dello Stato di diritto disonorando l’uniforme che porta e offendendo la gran parte dei colleghi che svolgono in maniera encomiabile il loro lavoro attenendosi a valori morali ed etici che appartengono a noi tutti. Oggi veniamo a conoscenza che non solo non è stato licenziato in tronco, ma addirittura dovrebbe ottenere una promozione a sergente maggiore. Mi piace ricordare una pagina vergognosa per il nostro paese quando un capitano della polizia cantonale del canton San Gallo durante la seconda guerra mondiale, contravvenendo alla famosa “logica” della “barca è piena”, purtroppo mai smessa, salvò moltissimi ebrei che cercavano una salvezza nel nostro Paese. Ebbene Paul Gruninger venne, al contrario del sergente in questione, degradato, espulso dal corpo di polizia e infine privato della pensione. Il comportamento deplorevole del Consiglio di Stato del canton San Gallo si concluse nel 1995, 23 anni dopo la morte del capitano Gruninger, il quale finalmente ottenne giustizia con la sua riabilitazione. Pure lo Stato d’Israele ha riconosciuto il valore di Paul Gruninger ricordandolo nel Giardino dei Giusti a Gerusalemme. Al contrario il nostro Consiglio di Stato e, nella fattispecie, Norman Gobbi avalla la promozione di questo personaggio indegno di portare un’uniforme che rappresenta valori opposti a quelli in cui crede. Un noto statista ebbe a dire che “pensar male non è una buona cosa, …”, quindi i ricordi mi portano al 24.11.2007, ciò mi spiace in quanto tifoso dell’Hcap, quando Norman Gobbi durante un derby tra Lugano e Ambrì apostrofò il giocatore del Lugano Anson Carter “Adess a ghé scià l’negro” accompagnando questa frase significativa dell’ideologia che la sottende, con il verso della scimmia. Credo assai improbabile che nel frattempo Norman Gobbi abbia mutato il suo genotipo, il fenotipo forse, grazie all’esperienza, comunque questa promozione conferma, fino a prova del contrario, le sue tendenze. Ritengo che le competenze professionali non possano venire invocate per giustificare un’attività la quale implica un’identificazione con la morale e l’etica dello Stato democratico, nonché la sua storia. Perfino la Federazione svizzera di atletica ha escluso Pascal Mancini dalla squadra per i suoi post razzisti nei confronti della nazionale francese di calcio, il che dovrebbe far riflettere il nostro Consiglio di Stato. Concludo con una nota personale ricordando che parte della mia famiglia soggiornò nel campo di Birkenau… senza più farne ritorno.