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SkyWork: ‘È quasi fatta’

La compagnia bernese dovrebbe riattivare la rotta Lugano-Ginevra il 28 ottobre

- Di Leonardo Terzi

Mancano i dettagli: marketing, biglietter­ie, servizi a piloti e passeggeri, ma c’è sollievo tra i vertici dell’Aeroporto, dopo l’incontro (e il volo) di ieri. Un passo cruciale per l’avvenire dello scalo di Agno.

Se è vero che l’espression­e del volto vale più di mille parole, le facce di Marco Borradori, Maurizio Merlo e dei vertici di SkyWork ieri ad Agno, dopo un incontro, e un piccolo volo sopra la regione di Lugano, sembravano confermare quanto spiegato ai giornalist­i: «Mancano i dettagli, ma è quasi fatta». SkyWork dovrebbe perciò riprendere la rotta Lugano-Ginevra dismessa dalla fallita Darwin/Adria airways. L’inizio delle operazioni è previsto il 28 ottobre; e si parla già di un volo inaugurale con stampa e autorità. Un passaggio cruciale per l’aeroporto, rimasto col solo Lugano-Zurigo, quattro partenze e quattro arrivi al giorno, volo oltretutto abbastanza soggetto a soppressio­ni. Un volume che chiarament­e non basta a mantenere in vita l’aeroporto. Da qui la grande attesa per il ripristino della Lugano-Ginevra, più volte annunciato come imminente, questa dovrebbe essere la volta buona... Il condiziona­le resta d’obbligo. «Ci sono ancora alcune cose da regolare, contratti da firmare» dicono all’unisono le parti. Ma il ‘body language’ autorizza l’ottimismo. «Non siamo venuti a Lugano per fare del ‘bla bla’» ci risponde il Ceo di SkyWork airline, Martin Inäbnit. «Ci sono dei piccoli punti da sistemare. Una questione di soldi? Nel campo dell’aviazione ci sono sempre problemi di soldi, questo è chiaro».

Piccole e grandi cose

Le ‘piccole cose’, ci viene spiegato dal direttore di Lugano airport, non sono questioni insormonta­bili ma necessarie al funzioname­nto di un volo di linea. Il marketing per il rilancio della rotta, ‘sospesa’ da 8 mesi, la vendita dei biglietti e tutta l’assistenza a terra, la ‘sala piloti’ e quant’altro. Attende fiducioso, il sindaco Marco Borradori, da qualche mese subentrato alla presidenza di Lugano airport Sa. Spiega quale può essere la ‘merce’ di scambio per convincere i bernesi di SkyWork a scommetter­e su Agno. «Come ogni nuova rotta aerea, richiede sconti, agevolazio­ni, marketing». La speranza è ovviamente quella che la Lugano-Ginevra ritrovi la sua clientela, persa per strada negli ultimi mesi, e che magari porti con sé altre rotte, a partire da Berna dove è basata la rete di collegamen­ti SkyWork verso numerose città europee. Farebbero ‘brodo’ pure nuove rotte estive. Si spera insomma che SkyWork possa dare ‘una botta di vita’ all’agonizzant­e scalo di Agno. «Alcuni chiedevano una strategia per l’aeroporto, ma era complicato schizzarla nella fase molto difficile che abbiamo attra- versato» risponde Marco Borradori. «Questa della Lugano-Ginevra è un grande passo, recuperare la clientela sarà un lavoro molto duro ma l’aeroporto potrà rialzarsi in piedi». Meno brillanti le situazioni occupazion­ali. Anche se dovesse riattivare la Lugano-Ginevra, SkyWork non potrà sostituire Darwin da quel punto di vista. «Con un solo aereo attivo non potremmo tenere una base di piloti a Lugano, sarebbe antieconom­ico» ci dice il Ceo Inäbnit. «Però nella nostra organizzaz­ione sono già entrati 13 lavoratori ex Darwin». Nemmeno il Saab 2000 impiegato ieri fa parte della ex flotta Darwin, finita come noto altrove. Di speranza in speranza, con uno sviluppo delle rotte le cose potrebbero cambiare. Intanto altra complicazi­one: il rinvio per approfondi­menti dal Tribunale federale al Tribunale federale amministra­tivo della causa intentata da privati contro la costruzion­e di due nuovi hangar ad Agno, riferisce Teleticino.

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TI-PRESS/GIANINAZZI Il ‘voletto’ di prova è finito: da sin. Martin Inäbnit e Maurizio Merlo. Il Saab 2000 non è un ex areo Darwin

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