‘Io, le donne e un Segreto’
Sceglie i pezzi del suo showcase Rsi davanti a Gianluca Verga, che mostra soddisfazione quando deve scrivere ‘Io e mio padre’. «È il giorno della donna, mi sembra che possa starci», dice Grazia Di Michele. Il padrone di casa conferma. Anche Ivan Segreto conferma. Siede accanto a lei, mezzora prima di raggiungerla in ‘Folli voli’, duetto che dà il titolo al nuovo album della cantautrice. «Ivan mi ha sempre incuriosito e affascinato per la sua grande vocalità, che non può mai essere slegata da un bel mondo interiore». Lo dice una musicoterapeuta, e per chi da sempre apprezza il pianista siciliano, non sarà una novità. La cantautrice ha pubblicato per Egea un album nel quale non scrive, ma interpreta. «Ho scelto brani da tutto il mondo. A volte mi ha colpito un testo, come nel caso di Katy Garbi (cantante greca, il brano è ‘Anime’, ndr), a volte un film come ‘Once’», da cui ‘Folli voli’, versione italiana di ‘Falling slowly’, Oscar 2008 per Glen Hansard e Markéta Irglová. La scaletta dello showcase include anche ‘Le ragazze di Gauguin’. Su cui Ivan annuisce nuovamente. Delle sue ‘ragazze’ chiediamo la genesi, il come e il dove. «Nella mia vecchia casa a Roma insieme a Riccardo Giagni, tutti e due alla chitarra. Con mia sorella Anna giocavamo con le rime sulle “e”, ed è venuto fuori Gauguin. All’inizio ci faceva ridere. Poi ci è sembrata una bella idea quella di raccontare le donne così com’erano state dipinte, raccontate, filmate». Otto marzo 2018. Cosa sia cambiato per le donne dal suo primo album ‘Cliché’ a oggi è riassunto in una battuta: «Le ho cantate in tutte le forme e colori. E mi viene da dire (in romanesco, ndr) “Ma chi me l’ha fatto fare?”». Il sorriso è amaro: «La tendenza di considerare la donna proprietà di qualcuno rimane. Non passa giorno. E non è solo femminicidio. Dall’albergo di Valona, in Albania, dalla connivenza di italiani che caricano ragazze sui gommoni e le portano in Italia, tatuate come mucche, alla violenza economica di chi per comprarsi una crema deve dipendere dall’uomo, fino alle giovanissime per le quali si tenta il recupero psicologico e a domande come “cos’è per te l’amore?” rispondono “Amo la pizza” e a “Cos’è per te la felicità?” non aprono bocca». Cose da blocco dello scrittore: «Ho scritto un racconto, ma non sono riuscita a farne una canzone. Perché mi fa male».
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