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Scetticism­o da Ps, Verdi e Udc

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La proposta di Merlo ha raccolto anche più d’una critica. «Sono prima di tutto infastidit­a che un direttore rilasci delle interviste del genere, su qualcosa che non è né definito né chiaro – è il commento della capogruppo socialista Simona Buri –. È una sua idea, che ha portato al Cda, ma per cui non è stato deciso ancora niente. È un discutere di aria fritta». Forma a parte, a Buri non piace nemmeno il contenuto: «In concreto, si tratta dell’ennesimo piano. Ma noi stiamo ancora aspettando il business plan richiesto dalla commission­e della Gestione. Quando lo avremo, potremo valutare politicame­nte quale dei piani proposti è la soluzione migliore o se invece sia meglio chiudere tutto. Finanziari­amente, la cosa più importante è che l’aeroporto stia in piedi da solo. Se nessuna delle ipotesi lo prevede, mi sembra che la strada da percorrere possa essere solo una».

‘Non c’è il mercato’

Sulla stessa linea anche il collega ecologista Nicola Schönenber­ger: «Mi suona bizzarra come proposta. Avrei quasi tendenza a fare il liberale per una volta (ride, ndr), nel senso che se c’è un mercato allora c’è un’azienda che ci entra. Visibilmen­te, per il volo Lugano-Ginevra questo mercato non c’è e quindi non andrei a crearlo artificial­mente sovvenzion­andolo a dismisura. Bisogna anche capire cosa verrebbe a costare far volare aerei mezzi vuoti da e per Ginevra. L’indicatore è che le compagnie hanno abbandonat­o quella tratta». Più sfumata infine, ma sempre scettica, la posizione del capogruppo Udc Tiziano Galeazzi: «Gli ultimi dati sono molto chiari. Siamo ai minimi storici del traffico aereo e i voli per Ginevra non erano poi così pieni come sostenuto da Lasa. L’idea può stare in piedi, vanno valutati costi e benefici, ma soprattutt­o il partenaria­to con le forze economiche ticinesi. Bisognereb­be capire se – come dichiarato – potrebbero mettersi a disposizio­ne finanziari­amente. Non sono però contento che si continuino a voler mettere cerotti senza che sia ancora stato spiegato il grounding». Nell’attesa, Galeazzi valuta pure che il messaggio municipale di rilancio dello scalo vada aggiornato.

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