Dalla radio al cinema, cosa vuol dire fare i Frontaliers
Quando gli telefoniamo Alberto Meroni è a Coira a presentare un’altra proiezione di ‘Frontaliers Disaster’. Infatti la coppia Bussenghi-Bernasconi, dopo il successo raccolto in Ticino, è arrivata nelle sale del resto della Svizzera e del Nord Italia. Meroni è il regista-produttore, sua l’intuizione già nel 2012 che dagli sketch dei personaggi di Flavio Sala e Paolo Guglielmoni si poteva trarre un vero film. ‘Frontaliers Disaster’ è l’approdo di una storia iniziata molti anni fa alla radio. Costato circa 720mila franchi (poco per un film), ha beneficiato per il 30% del sostegno della Rsi, non in denaro ma in prestazioni (fra cui i protagonisti, la promozione e il marchio Frontaliers). Come spiega Meroni, «la Rsi non produce cinema ma lo sostiene, io invece lo faccio: c’è stata una sinergia fra pubblico e privato. Per girare il film abbiamo speso quasi 500mila franchi sul territorio e ad oggi ne abbiamo generati oltre 430mila in incassi». Inoltre, la troupe era costituita in gran parte da diplomati del Cisa: «Come cresci se nessuno ti fa fare esperienza?». Eppure, al di là dei costi del film, impossibili senza il sostegno e la visibilità garantiti dalla Rsi, il caso Frontaliers è emblematico per un’altra ragione. Senza un’azienda pubblica di questo tipo, in una regione piccola e minoritaria, Sala e Guglielmoni avrebbero mai trovato un contesto in cui concepire i loro personaggi? Verosimilmente no. Meroni è d’accordo: «Loro sono cresciuti in Rsi, potendo sviluppare i Frontaliers. Io ho una società che produce contenuti cinetelevisivi anche per la Rsi, la partnership con loro mi ha permesso di maturare e di conoscere il territorio». Da questo incrocio di competenze, favorito dalla Rsi, è scaturito un prodotto dal forte valore identitario, anche se in forma comico-satirica. Senza la Rsi sarebbe possibile un altro film? «No. Noi rientriamo dalle spese grazie ai soldi garantiti dall’Ufficio federale della cultura ai film di successo, che vanno però reinvestiti in un nuovo film. Così dopo la Palmira ho fatto il secondo film e poi i Frontaliers. Magari un film lo faremmo, ma senza Rsi nessuno verrebbe coinvolto e non ci sarebbero numeri, né investimenti né informazione».