Resistenza ‘antica’
Allora, qualche mese fa, la mobilitazione popolare aveva sorpreso qualcuno. Tanto per ricordare alcune immagini, la Valle di Blenio era stata tappezzata da scritte contro il Parc Adula: ‘La libertà è un bene prezioso’, ‘Liberi creativi responsabili: No Parc’, ‘Rimanere padroni delle nostre risorse’. Alzata di scudi, sfociata come si ricorderà nel chiaro no nella votazione consultiva nei due Comuni maggiormente toccati: Serravalle e soprattutto Blenio. Curioso però rammentare, come emerge nella nostra discussione con Scapozza, che il fenomeno, di opposizione a un progetto che investe la Greina, ha dei precedenti, come l’idea di Ferrovia del Lucomagno, declinata invero negli anni in vari progetti. Una riflessione che ci riporta indietro nel tempo, come approfondito dagli storici Marco Marcacci e Fabrizio Viscontini nel libro ‘La Valle di Blenio e la sua Ferrovia’, alla seconda metà del 19° secolo, quando ancora la Svizzera non sapeva se lanciare la sua nuova corsa alla mobilità del futuro (come diremmo oggi), nel Lucomagno o nel San Gottardo, come è stato il caso, con la realizzazione della galleria Airolo-Göschenen nel 1882. Sogno di un collegamento nazionale su strada ferrata nella Valle del Sole (per qualcuno) mai sopito che si riaccende nel primo decennio del Novecento e successivamente negli anni Cinquanta-Sessanta con l’idea di doppia galleria Tödi-Greina (primo tunnel tra la Media Valle di Blenio e la Valle del Reno e seconda galleria fino al Canton Glarona) a rivaleggiare, tra sei varianti prese in considerazione dal Consiglio federale, con il massiccio del San Gottardo per la realizzazione di una moderna ferrovia di pianura diventata realtà di recente. Lembo di terra selvaggia da tutelare dall’avanzare di un progresso ‘nemico’ della natura, il mito della Greina che si rafforza pure, dagli anni Cinquanta in poi, con l’avvio dei progetti idroelettrici, soprattutto con i piani relativi alla creazione di un lago artificiale alla Greina. A riguardo il nostro interlocutore segnala che uno dei tasselli di sicuro interesse della mostra in agenda per il prossimo aprile, sarà un modello tridimensionale della Greina sul quale saranno proiettati numerosi contenuti, tra i quali i progetti dei bacini idroelettrici che si voleva realizzare sul Plaun la Greina, con lo scopo di produrre energia, che si voleva pulita.