Libri polemici
La decisione dell’editore di realizzare un’edizione critica dei tre pamphlet antisemiti aveva sollevato numerose critiche, non solo da parte della comunità ebraica...
“Nel nome della mia libertà di editore e della mia sensibilità verso la nostra epoca, sospendo questo progetto”. Così Antoine Gallimard ha annunciato la decisione di non ripubblicare i tre pamphlet antisemiti scritti da Louis-Ferdinand Céline tra il 1937 e il 1941. Testi che l’autore, conclusa la Seconda guerra mondiale, non aveva più voluto ristampare ma che non sono comunque sottoposti a censura in Francia – che sarebbe possibile solo per questioni di ordine pubblico – e che quindi sono facilmente reperibili online oltre che in qualche bancarella dell’usato. Tuttavia, scrive l’editore, mancano le condizioni “metodologiche e memoriali” per la ripubblicazione. Non è la prima volta che si sviluppano polemiche intorno alla figura dello scrittore francese che, se da una parte modernizzò la letteratura francese e non solo, dall’altra si espresse contro la giudaizzazione della società, arrivando ad auspicare, alla vigilia della Seconda guerra mondiale, un’alleanza della Francia ariana con la Germania nazista. Nel 2011, in occasione dei cinquant’anni della morte dello scrittore, l’associazione Figli e figlie dei deportati ebrei di Francia si oppose alle celebrazioni e alla fine l’allora ministro della cultura Frédéric Mitterrand rimosse lo scrittore dalle “Célébrations nationales” di quell’anno. Ma allora si trattava, appunto, di celebrare Céline, e per quanto lo si possa fare in maniera critica, si possono comprendere le perplessità per gli onori verso un antisemita che oltretutto ha mantenuto un atteggiamento ambiguo, affermando di aver scritto non contro gli ebrei ma in difesa di francesi e ariani e che il suo unico crimine fosse stato credere al pacifismo di Hitler.
Edizione critica
Diverso il caso di Gallimard che tra l’altro ha dedicato a Céline un prestigioso ‘Pléiade’ già negli anni Sessanta. L’editore voleva pubblicare infatti un’edizione critica dei tre pamphlet – ‘Bagatelle per un massacro’ del 1937, ‘La scuola dei cadaveri’ del 1938 e ‘La bella rogna’ del 1941 – con apparati critici e prefazione curati da Pierre Assouline, massimo studioso dello scrittore francese, e da Régis Tettamanzi, professore di letteratura all’Università di Nantes che già si era occupato di un’edizione critica delle opere di Céline – inclusi i tre pamphlet antisemiti – pubblicata però in Canada. Al di là delle legittime perplessità – avanzate da altri studiosi di Céline – sull’effettiva qualità del lavoro dei curatori, si tratta comunque di uno strumento di studio, per quanto alla base dell’annunciata operazione editoriale ci sarebbero motivi economici e non culturali: secondo quanto riportato da alcuni giornali, l’ultracentenaria vedova di Céline avrebbe autorizzato la ristampa dei tre testi antisemiti – contrariamente, come accennato, alle intenzioni dello scrittore – perché dovrà far fronte a importanti spese mediche. Fatto sta che appena si è diffusa la notizia dell’intenzione di Gallimard di ripubblicare, nel corso del 2018, i tre pamphlet a protestare non sono state solo le associazioni ebraiche e alla fine è intervenuto anche il governo. In particolare, Frédéric Pottier, delegato interministeriale a capo dell’ufficio che si occupa della lotta al razzismo, aveva dichiarato di provare “preoccupazione” e “allarme”: “In un contesto in cui la piaga dell’antisemitismo deve essere più che mai combattuta fermamente, le modalità in cui questi scritti vengono messi a disposizione del pubblico devono essere attentamente considerate”. Il timore è insomma che i pamphlet di quello che comunque è stato uno dei grandi scrittori francesi potessero alimentare l’odio razziale ancora presente nella nostra società. Poco prima di Natale Antoine Gallimard era stato convocato all’Eliseo e ieri, appunto, la decisione di sospendere la pubblicazione. Fino a quando non si sa: non si esclude che dei tre pamphlet antisemiti non se ne riparli più fino al 2036, quando le opere di Céline diventeranno di pubblico dominio. RED