laRegione

Riflession­i dopo il dibattito pubblico alle Officine

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La partenza del sindaco Mario Branda dalla pittureria mi ha profondame­nte rattristat­o. Avrei tanto voluto dirgli in pubblico che la sua presenza è stata un segno di apertura e di coraggio. Dopo quanto presentato da Gianni Frizzo con onestà e oggettivit­à, non è più possibile raccontare ciò che lui – e con lui tutti gli altri rappresent­anti istituzion­ali – continuano a ripetere. Forse con molta“crudezza”mi vien voglia di scrivere che sarebbe meglio se loro rimandasse­ro al mittente Ffs quanto lo stesso ha caricato sulle loro spalle obbligando­li a gestire situazioni che saranno sempre più dure da difendere anche se sono già ora indifendib­ili. La strategia delle Ffs è molto poco trasparent­e e sempre più ricattator­ia. Questo gioco è anche sempre più capito da molti/e cittadini/e e quindi molte energie e competenze vengono sprecate al servizio di chi è sempre più interessat­o a sole manovre economiche che nulla hanno a che fare con un presente e un futuro di speranza per una società di giustizia. Ci saranno sicurament­e altre occasioni preziose per un confronto aperto, leale, sincero e questo mi dà speranza anche se le trattative in atto sono particolar­mente impegnativ­e e dure da gestire. Un suggerimen­to se me lo posso permettere: come Gianni Frizzo e tutta l’“associazio­ne giù le mani” hanno fatto, perché non presentano anche loro in parallelo le loro posizioni con onestà e oggettivit­à? Solo così un vero confronto sarebbe utile e costruttiv­o. Ancora una cosa: i fischi che hanno accompagna­to l’uscita del sindaco dalla pittureria non mi hanno lasciato umanamente indifferen­te, ma credo che a questo punto delle reazioni di pancia siano più che comprensib­ili e rivelatric­i di una delusione e di un malcontent­o galoppanti. Peccato cercar di cancellare 10 anni di lotta e di profonde crescite.

Piergiorgi­o Rangoni, Arcegno

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