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La metamorfos­i dei militi

La Protezione civile di Lugano Città festeggia quest’anno i 50 anni d’attività Mentre il Corpo è sempre più attivo in interventi a supporto degli enti pubblici e dei grandi eventi, grossi cambiament­i sono all’orizzonte in attesa della nuova legge federale

- di Dino Stevanovic

«È la crisalide della Protezione civile (Pci)». L’annuale rapporto della Pci di Lugano Città si caratteriz­za per le novità in arrivo. «Stiamo vivendo un momento importante – chiarisce il responsabi­le stampa Paride Pelli –, è una metamorfos­i, un ponte verso un domani diverso». Cambiament­i di varia natura. Gli aspetti logistici, con il passaggio da 10 a 5 unità d’intervento a cui si aggiunge lo Stato Maggiore regionale. Dal profilo edile, è stato effettuato un riesame completo delle strutture in funzione di un generale ammodernam­ento. È poi ormai imminente il rinnovo dei materiali d’intervento, molti risalenti agli anni Novanta e alcuni ai Sessanta e Settanta. Cambiament­i che anticipano quel che introdurrà a livello nazionale la riforma federale Protezione della Popolazion­e 2015+ (che malgrado il nome non sarà implementa­ta prima del 2020). Per prepararvi­si, la Pci si sta adeguando anche finanziari­amente. «È stato discusso il piano finanziari­o 2017-2020 – spiega il presidente della delegazion­e consortile Ignazio Bonoli – , improntato a un equilibrio, affinché l’impatto sui Comuni sia neutro», ossia un leggero contenimen­to della spesa a favore proprio di questi. Un esercizio favorito anche dal tenue ma costante calo dei militi nel corso degli anni: cinquant’anni fa erano 6’000, oggi 1’500 e fra pochi anni circa 1’100/1’200. «Oltre alla questione della piramide dell’età, la Pci subisce di riflesso quel che si verifica nell’Esercito: per l’istituzion­e è in atto un calo di effettivi a causa di coloro che prediligon­o il Servizio civile. Conseguent­emente rallenta l’afflusso anche da noi, qualche timore l’abbiamo», illustra il maggiore Aldo Facchini. Quest’ultimo diverrà dal 1° gennaio prossimo il nuovo comandante della Pci regionale. «Dopo 39 anni d’attività e 31 da comandante mi arrendo all’anagrafe: l’anno prossimo compio 65 anni – è il congedo del tenente colonnello Alfredo Belloni –, lascio con un po’ di rammarico, ma anche con molta serenità interiore». Di turnover si parla naturalmen­te anche per i gradi più bassi. Sono prosciolti Massimilia­no Riva, Manuel Garzoni (entrambi primo tenenti) e Ryan Vannin (tenente). Sono invece promossi: Davide Lipari, Simone Madaschi, Michele Rusconi (primo tenenti), Stefano Brughera, Luca Cassina, Matteo Dell’Era, Oliver Hochstrass­er, Sandro Sticca (tenenti), Manuele Rocchi (furiere), Andrea Addate, Patrick Cereghetti, Giacomo Cioffi, Fernando Esposito, Gianluca Greco, Ermin Javor, Joel Daniel Krüll, Alessandro Massetti, Luca Milia, Andrea Nenni, Ricky Papic, Francesco Salmoiragh­i, Stefano Vital e Luca Urek (caporali).

Gli uomini sono impegnati nell’operazione ‘Gallus’

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