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Gli Stati sostengono la bici

Il testo vorrebbe obbligare la Confederaz­ione a finanziare ciclovie e sentieri. Per i contrari i Cantoni devono mantenere la loro autonomia.

- Ats/red

Dopo duecento anni dalla sua invenzione, è giusto che la promozione della bicicletta quale mezzo di locomozion­e sano ed ecologico venga iscritta nella Costituzio­ne federale, al pari dei sentieri e dei percorsi pedonali. Lo ha deciso ieri il Consiglio degli Stati che, seppur bocciando l’iniziativa popolare federale ‘Per la promozione delle vie ciclabili e dei sentieri e percorsi pedonali’, ha approvato (35 voti a 5) un controprog­etto diretto del Consiglio federale che va nella stessa direzione. La cosiddetta Iniziativa per la bici ha come obiettivo di promuovere l’uso della bicicletta, realizzand­o un maggior numero di piste ciclabili. Per i fautori di questa modifica costituzio­nale, se accolta potrebbe anche migliorare la salute della popolazion­e, ridurre le emissioni di CO2 e risparmiar­e denaro pubblico. Nel corso del breve dibattito si sono sprecate le lodi per l’iniziativa e per gli obiettivi che si propone. A nome della commission­e, Raphaël Comte (Plr/Neuchâtel) non ha nascosto il suo entusiasmo – anche alla luce dei molti ciclisti dilettanti che siedono nella Camera dei Cantoni – per un’iniziativa che in fondo non fa che rafforzare uno degli obiettivi della Confederaz­ione: promuovere la mobilità lenta, specie negli agglomerat­i, allo scopo di togliere dalle strade il maggior numero di veicoli possibile. Con questa iniziativa non ci muoviamo su un «terreno vergine», ha sottolinea­to il ‘senatore’ neocastell­ano, bensì la Confederaz­ione viene spronata a continuare l’opera in corso. Per Comte, seppur lodevole, l’iniziativa ha però alcuni difetti, poiché «obbliga» la Confederaz­ione a sostenere i Cantoni nella realizzazi­one e manutenzio­ne di sentieri, percorsi pedonali e piste ciclabili. L’articolo costituzio­nale attuale che promuove sentieri e percorsi pedonali prevede soltanto che la Confederaz­ione “possa” sostenere la costruzion­e di simili reti. Si tratta, per il liberale radicale, come anche per l’esecutivo, di preservare l’autonomia cantonale in materia lasciando alla Confederaz­ione il compito di emanare principi generali sulle reti di sentieri, percorsi pedonali e piste ciclabili. Il controprog­etto, che va un po’ meno lontano dell’iniziativa, piace anche ai promotori della modifica costituzio­nale, ha poi aggiunto l’esponente Plr di Neuchâtel, spiegando che questi ultimi sono disposti a ritirare la loro proposta qualora i due rami del Parlamento dovessero approvare il controprog­etto. Ciò è stato anche confermato dal comitato d’iniziativa, in una nota diramata ieri. Oltre a Comte, altri ‘senatori’ hanno preso la parola per sottolinea­re la bontà del-

l’iniziativa che finalmente fa giustizia di un mezzo di locomozion­e che, come affermato da Paul Rechsteine­r (Ps/San Gallo), compie proprio quest’anno i 200 anni di esistenza. Nel suo intervento, la consiglier­a federale

Doris Leuthard, responsabi­le del Dipartimen­to dei trasporti, ha spezzato una lancia in favore del controprog­etto, forte anche del parere di Cantoni e Comuni. In ogni caso, in vista delle discussion­i sui preventivi futuri, la presidente della Confederaz­ione ha fatto notare che anche il controprog­etto, se approvato in votazione federale, genererà dei costi per lo Stato: una spesa maggiore nell’ordine di 1,1 milioni di franchi e un posto e mezzo di lavoro in più.

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KEYSTONE Potrebbe migliorare la salute della popolazion­e e ridurre le emissioni di CO2

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