Disastro Lugano ai rigori, in ‘semi’ di Coppa va il Gc
Lugano eliminato dalla Coppa Svizzera dopo l’appendice dagli undici metri. Errori di Sabbatini, Mariani e Ledesma.
Lugano – Non sarà questo l’anno in cui il Lugano tornerà a giocarsi la finale di Coppa Svizzera. Il sogno di vendicare la sconfitta subita due anni fa ad opera dello Zurigo dovrà aspettare almeno fino al 2019. Cornaredo ha infatti proiettato in semifinale il Grasshopper, al termine di una partita risoltasi soltanto ai calci di rigore. Esercizio finale che per i bianconeri è stato un vero disastro: quattro conclusioni e tre errori. Dal dischetto hanno sbagliato nell’ordine Sabbatini, Mariani e Ledesma, tutti e tre autori di conclusioni davvero scialbe. L’unico a centrare il bersaglio è stato Culina, ma non è bastato a fronte delle reti di Vilotic, Andersen e Bergström. Il Lugano ci ha creduto e nella seconda parte del confronto Tami ha provato a vincere la partita inserendo Bottani, Mihajlovic e Culina, ma non è stato sufficiente, perché ancora una volta i bianconeri hanno denotato una preoccupante difficoltà a inquadrare la porta avversaria. Qualche occasione c’è stata, questo è vero e al 90’ Mariani avrebbe potuto inzuccare la palla della vittoria. Nel complesso, però, la porta del Grasshopper non è stata centrata una sola volta. Non che il Gc abbia fatto meglio, per cui ne è nata una partita priva di emozioni e piuttosto noiosa per lo sparuto pubblico che ha osato sfidare la fredda serata. In particolare nel primo tempo il Lugano ha faticato a trovare la misura. Sempre molto aggressive sul portatore di palla, le cavallette hanno di fatto impedito ai bianconeri di giocare, finendo con il mantenere il controllo della manovra che peraltro si è sempre infranta contro il muro difensivo dei padroni di casa, ottimamente registrato da un Sulmoni che ha fatto a sportellate con Advijaj, uscendo chiaramente vincitore dal duello. Nella ripresa Tami ha proceduto a un cambio di modulo, passando al 4-2-3-1, mossa che ha dato i suoi frutti, anche se davanti le
difficoltà sono rimaste, complice la serata decisamente storta di Gerndt, incapace di difendere un solo pallone. L’ingresso al suo posto di Bottani ha dato un piglio diverso alla manovra. Il numero 10 ha provato a dialogare sia con Mariani, sia con Junior e qualcosa di buono ne è scaturito, con almeno tre buone occasioni, peraltro non sfruttate. I supplementari non hanno modificato la permanente parità, anche se i bianconeri hanno avuto una maggiore presenza in zona offensiva. I calci di rigore, come già descritto, si sono risolti in un vero dramma. Sbagliare dagli
undici metri ci può stare, ma a fare rabbia è stato il modo nel quale i tre luganesi hanno fallito, soprattutto dopo che il Grasshopper aveva commesso un errore in entrata con Basic. E così, a far festa sono le cavallette, con il Lugano costretto a masticare amaro e che da questo momento in avanti può concentrarsi unicamente sul campionato (fatta salva l’inutile trasferta a Bucarest per l’ultima di Europa League). E domenica al Letzigrund i bianconeri avranno la possibilità di vendicarsi: in palio tre punti importantissimi ai fini della classifica di Super League.