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La culturomic­a e i limiti della ricerca

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«La tendenza degli ultimi anni, nella scienza, sono i ‘big data’, e l’arrivo dei dati non cambia solo i dettagli, ma è un mutamento di paradigma, cambiano proprio le domande che ci possiamo porre» spiega Cristianin­i. I primi ad avvertire questo cambiament­o sono stati i biologi: «Lo spostament­o tra genetica e genomica è stato fortissimo: l’idea di poter studiare simultanea­mente ogni singolo gene e i suoi prodotti è stato uno shock culturale».

La culturomic­a, prosegue Cristianin­i, ha la stessa ambizione della genomica: prendere «tutti i dati, tutti i libri, tutti i giornali, tutte le canzoni e vedere se c’è qualche tendenza, qualche schema culturale».

Gli storici come reagiscono a questo cambiament­o di paradigma? «Uno storico legge dei documenti, li giudica nel contesto e compone una storia, “produce” una narrazione, non una formula o una previsione… C’è uno “scontro culturale”, all’interno di questo campo di studi che stiamo creando, le Digital humanities, dove si confrontan­o culture molto diverse». Ma, prosegue Cristianin­i, «per comprender­e il significat­o delle domande, e delle risposte, occorre un essere umano, non una macchina: nel nostro team avevamo un sociologo e uno storico, con cui abbiamo scelto, singolarme­nte, i giornali da includere, le parole da cercare e analizzato tutti i dati».

La necessità di essere aperti

Cristianin­i aveva accennato ad alcuni vincoli che hanno condiziona­to la ricerca, e tra questi c’è il libero accesso a tutte le informazio­ni: «Per pubblicare un risultato, bisogna renderlo completame­nte riproducib­ile, aprendo i dati… è una tendenza che si è imposta negli ultimi anni». Perché è un vincolo? «Perché i dati dei giornali sono soggetti al diritto d’autore: io non posso consegnare al mondo tutti gli articoli di giornale; abbiamo dovuto limitarci a quel tipo di cose che possiamo divulgare, come la serie temporale delle parole o i nomi delle persone: una analisi più profonda sul significat­o dei termini non l’avremmo potuta pubblicare per problemi di copyright».

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