Gran Consiglio, minirivoluzione nelle commissioni
La riorganizzazione: verso la nascita delle commissioni Giustizia e Finanza. Addio alle permanenti
In discussione oggi il progetto elaborato da un’apposita sottocommissione. Jelmini (Ppd): ‘L’obiettivo è migliorare la funzionalità delle commissioni’.
Non si può certo parlare di ritocchini. Perché la riorganizzazione delle commissioni parlamentari in corso a Palazzo ha tutta l’aria di una minirivoluzione: la Gestione potrebbe dividersi in due, la tanto sospirata Commissione giustizia pare destinata a vedere la luce e al posto delle categorie ‘permanenti’ e ‘speciali’ ci saranno le commissioni ‘istituzionali’, ‘tematiche’ e ‘speciali’. I deputati che si stanno occupando della revisione della Legge sul Gran Consiglio ne discuteranno oggi, sulla base di un documento che riassume le discussioni condotte in un’apposita sottocommissione e che è stato presentato prima di Natale da Lorenzo Jelmini (Ppd). Il quale, interpellato dalla ‘Regione’, non entra nei dettagli, confermando però che i lavori sono in corso. E sono in fase avanzata. «Si è partiti – spiega Jelmini – da alcune richieste concrete di migliorare la funzionalità delle commissioni e si è capito che è un po’ come un domino: se si sposta una tessera, si muovono tutte le altre».
Una tessera importante si chiama Gestione poiché, rileva il granconsigliere Ppd, «sta assorbendo parecchi dossier. Non appena un messaggio contiene un dato finanziario, ed è raro trovarne uno che non lo contenga, finisce infatti per passare direttamente in questa commissione». Il che ha due conseguenze: «Da un lato si carica eccessivamente di lavoro la Gestione, che quindi fatica maggiormente ad assumere uno dei suoi compiti principali, quello del controllo delle finanze; dall’altro si svuotano un po’ di contenuti le restanti commissioni». Se a ciò si aggiungono «gli atti parlamentari che hanno richiesto di rivedere compiti o numeri delle diverse commissioni», ben si capisce perché si è deciso di cambiare. «Abbiamo fatto il quadro della situazione, valutando in che cosa si impegnano le varie commissioni e come invece sono organizzati gli altri cantoni svizzeri. Il risultato? Si è compreso che si può modificare il sistema». Magari diminuendo il numero di commissari in alcune commissioni? «Questo aspetto – risponde il deputato Ppd – passa in secondo piano. Di sicuro però non li aumenteremo».
Si pensa alle ‘istituzionali’ e alle ‘tematiche’. Requiem per la Petizioni e ricorsi.
Jelmini si ferma qui. Stando a nostre informazioni pare tuttavia pronta a nascere una nuova categoria di commissioni. Non è infatti più attuale la suddivisione tra ‘permanenti’ e ‘speciali’. Soprattutto perché queste ultime finiscono poi con il riunirsi costantemente. Ecco dunque la proposta di una triplice categorizzazione: ci sarebbero le commissioni istituzio- nali (sicure Gestione e Legislazione), quelle tematiche (scolastica, energia e ambiente, sanitaria e sociale, e via dicendo) e infine quelle speciali, che affronteranno un tema specifico (per esempio: la pianificazione ospedaliera) e poi cesseranno la loro esistenza. E tra le istituzionali potrebbe nascerne una nuova: la Commissione giustizia, già richiesta a suo tempo da un atto parlamentare di Pelin Kandemir Bordoli (Ps) e Giorgio Galusero (Plr). La ‘Giustizia’, perlomeno questa una delle ipotesi sul tavolo, assorbirà l’attuale ‘Petizioni e ricorsi’ (che verrebbe alleggerita del dossier naturalizzazioni, destinato a passare tra le competenze del Consiglio di Stato) e forse si occuperà pure della nomina dei magistrati. Sempre tra le ‘istituzionali’, la Gestione potrebbe sdoppiarsi in una Commissione gestione e una Commissione finanze, come avviene nella maggior parte degli altri Cantoni.