Imposta auto, il rincaro è servito
La fattura dell’imposta di circolazione per il 2017 è più cara per la maggior parte delle automobili. Il sistema degli ecoincentivi è stato corretto riducendo i bonus per i veicoli meno inquinanti.
L’imposta di circolazione per il 2017 sarà più cara per la maggior parte delle automobili con targa TI. Ovvero per le circa 135mila auto immatricolate per la prima volta dopo il 1° gennaio 2009, quando cioè è stato introdotto il sistema degli ecoincentivi: un nuovo metodo di calcolo del dovuto, basato sulle emissioni di CO .
2 Valore che permette di stabilire quanto inquina il veicolo e, di conseguenza, consente di “premiare” chi circola con emissioni limitate e penalizzare chi invece continua ad immettere troppo gas nocivo nell’atmosfera. Trattasi del cosiddetto computo dei “bonus/malus”: stabilita l’imposta di circolazione della categoria “neutra”, cioè di quelle automobili non performanti al punto da meritare lo sconto, ma nemmeno inquinanti, vengono stabilite tutte le altre categorie. Sconto e penalità risultano, infatti, progressivi: meno inquina l’auto, più guadagno sull’imposta; e viceversa.
È proprio sul calcolo dei “bonus/malus” che il Dipartimento delle istituzioni è intervenuto quest’anno. Sono stati adeguati i coefficienti che stabiliscono l’importo che ogni conducente è tenuto a pagare. La categoria “neutra”, fino al 2016 pari alla forchetta di emissioni da 131 a 150 grammi di CO al chilometro, è stata
2 abbassata. I nuovi valori sono compresi tra 121 e 140 g CO /Km. Inoltre, lo sconto è
2 stato ridotto (del 5/10% a dipendenza della categoria) e la penalità incrementata (in questo caso anche del 20%). Questi ritocchi generano un gettito d’imposta di 10 milioni di franchi superiore al 2016: l’importo totale delle fatture emesse dalla Sezione della circolazione raggiunge quota 136 milioni di franchi, ai quali si aggiungono 3,6 milioni per le imposte di navigazione. Un adeguamento «indispensabile per assicurare la neutralità finanziaria del programma cantonale di incentivi, così come stabilito dalla legge – spiega alla ‘Regione’ Aldo Barboni, aggiunto e sostituto capo della Sezione –. Legge il cui spirito, è importante ricordarlo, è quello di incentivare il cambiamento dell’automobile così da poter contare in Ticino su un parco veicoli il meno inquinante possibile». Uno scopo che, per Barboni, è stato raggiunto. «Basti pensare al numero di nuovi veicoli immatricolati nell’ultimo anno: poco meno di ventimila». Grazie all’evoluzione della tecnologia è facile supporre si tratti di mezzi a bassa emissione di CO , di conseguenza
2 beneficiari dello sconto sull’imposta. «Ritoccare l’asticella per l’accesso al bonus oggi è nell’interesse di tutti – prosegue Barboni –. È per mantenere lo spirito di neutralità bonus/malus e favorire la scelta di veicoli sempre meno inquinanti». Il segnale che è ora di ri-calibrare la soglia di ciò che è effettivamente poco inquinante è soprattutto contabile. «Per la prima volta nel 2016 i “malus” che abbiamo incassato non sono stati sufficienti a compensare i “bonus” concessi. Chiudiamo con un saldo negativo di 2,3 milioni di franchi». La legge non lo consente. Ma ha ancora senso mantenere il principio della neutralità finanziaria? Non basta l’obiettivo “sociale” di riconoscere gli sforzi dei conducenti? «Certo che ha ancora senso mantenere tale principio – replica ancora l’aggiunto caposezione –. L’obiettivo di continuare a rinnovare il parco veicoli rimane valido. Occorre continuare in questa direzione». Un gruppo di lavoro si sta occupando di valutare se rivedere nei prossimi anni la formula di base per il calcolo dell’imposta di circolazione. Ma l’obiettivo di puntare all’efficienza delle automobili sarà nuovamente confermato.