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Nei Grigioni caccia prolungata e licenze più salate

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Prolungare la caccia alta in ottobre, abolire quella con le trappole e aumentare le tasse di licenza: è quanto prevede la revisione parziale della Legge cantonale sulla caccia, e relativa ordinanza, che il Consiglio di Stato grigionese sottopone al Gran Consiglio. Il tema sarà trattato nella sessione autunnale. L’attuale legislazio­ne risale al 1989. Da allora la caccia retica si orienta ai principi della sostenibil­ità, scrive il governo nel suo messaggio presentato ieri. Il testo è stato adeguato per la prima volta nel 2006. I Grigioni possono oggi vantare capi di selvaggina sani, adattati alle condizioni regionali e strutturat­i naturalmen­te. Inoltre sono diminuiti i casi di selvaggina perita, mentre i danni da essa causati alle colture agricole sono stati limitati in modo sostenibil­e. Quest’anno il numero primaveril­e di cervi ammontava a circa 16’500 capi. Tale effettivo dev’essere ridotto in maniera duratura per evitare eccessivi danni causati al bosco. In procedura di consultazi­one l’idea d’introdurre quattro ulteriori giorni di caccia al cervo e al capriolo dal 15 al 31 ottobre ha trovato pochi consensi, ma il CdS ha deciso di proporla comunque. E sarà soggetta a modifica anche la caccia allo stambecco: a titolo di novità, questa durerà dal 1° ottobre fino al 15 novembre. Inoltre, con l’abolizione della caccia tramite la posa di trappole, viene accolta una delle richieste dell’iniziativa popolare ‘Per una caccia rispettosa della natura ed etica’. Tuttavia, essa risulta pure sempre necessaria per prevenire i danni causati dalla selvaggina in zone abitate e in prossimità di aziende agricole vicine ai villaggi: in questi casi il governo ritiene possibile continuare a utilizzare le trappole a trabocchet­to, se l’uso di armi da fuoco non è ammissibil­e per motivi di sicurezza. Quanto alle licenze, per i cacciatori retici è previsto un aumento del prezzo da 697 a 800 franchi; anche per i cacciatori residenti fuori cantone la maggiorazi­one sarà del 14,8%. Due i motivi di tale aumento: compensare il calo delle entrate dalla vendita di licenze registrato negli ultimi anni e le minori entrate previste per ottobre. Qualora il parlamento rinunciass­e all’introduzio­ne della caccia di ottobre, le tasse dovranno essere aumentate ancora del 7,6 per cento. ATS

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