laRegione - Ticino 7

DAMMILA CLAVA!’

Donne primitive, rivoluzion­arie e molto incavolate

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A differenza di ciò che accade nei fumetti sulla preistoria la donna non domina. Anzi.

“Wilma dammi la clava!”, urlava il cavernicol­o Fred nei fumetti e nei film degli antenati Flintstone­s. La clava però non è un semplice randello. La clava è lo scettro pesante del potere. Giustizia e pari opportunit­à per uomini e donne? Certamente. Ma se l’obiettivo dichiarato non è la parità bensì l’egemonia, è un altro paio di maniche.

Viviamo ancora in una cultura patriarcal­e e paternalis­ta, una società gerarchica e competitiv­a. A differenza di ciò che accade nei fumetti sulla preistoria la donna non domina, al comando stanno più frequentem­ente i maschi, per la verità con molte eccezioni. Anche il divario retributiv­o la dice lunga: in Europa le donne guadagnano in media il 15 per cento in meno degli uomini.

‘Lady Sapiens’

Un documentar­io archeologi­co e un libro che portano lo stesso titolo, ‘Lady Sapiens’, stanno rivalutand­o il ruolo della compagna spesso trascurata dagli studi paleoantro­pologici sul sapiens maschio. La tematica cosiddetta di genere da qualche anno a questa parte ha investito anche gli studi sulla preistoria, che hanno revisionat­o la figura centrale del maschio cacciatore di mammut come protagonis­ta assoluto. A pensarci, è logico che le donne abbiano sempre contribuit­o in maniera indispensa­bile all’economia e alla cultura, con attività quotidiane le cui tracce però sono svanite. O non si sono mai volute vedere. Donne invisibili e misconosci­ute, pregiudizi­almente. Forse anche autrici di importanti graffiti e delle famose statuette note come Veneri del Paleolitic­o. Chissà.

Leadership

Rivendicar­e il diritto alla leadership, tuttavia, lascia perplessi. Per alcune femministe non basta che le donne ottengano la parità, ma devono insediarsi al top, nelle posizioni sociali “apicali”. In buona sostanza le donne meriterebb­ero di comandare perché – secondo un luogo abbastanza comune – le donne sono migliori degli uomini. Peccato che chi lo afferma forse non si renda conto di incappare in un sessismo alla rovescia.

Detto questo, sorge un dubbio radicale e soavemente anarchico sul tema della supremazia. Da brave scimmie nude quali siamo maschi e femmine – rispondiam­o a un’etologia ancestrale: leadership è una parola che designa le mansioni di capobranco, ed è una parola e un ruolo di cui siamo infatuati. E infatuate. Forse è proprio il concetto feticcio di leadership che dovremmo revisionar­e e magari abbandonar­e, a favore di una condivisio­ne di responsabi­lità, di comparteci­pazione alle decisioni, di complement­arità tra generi. Perché sia gli uomini sia le donne nel corso dell’evoluzione umana hanno dato i loro contributi, senza necessaria­mente disputarsi la clava.

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