Ryuichi Sakamoto. La bellezza imperfetta
Un recente saggio dedicato al musicista e compositore Ryuichi Sakamoto associa la sua arte al wabi-sabi. Perché nulla è per sempre.
Nel saggio La filosofia di Sakamoto Leonardo Vittorio Arena racconta la ricerca del poliedrico musicista giapponese. L’analisi delle opere rintraccia un fil rouge nel Wabisabi dei colori proibiti, il sottotitolo del volume edito lo scorso anno da Mimesis. Un chiaro rimando a Forbidden Colours, tra i brani più noti del compositore nipponico (una versione cantata daDavidSylvianènella colonna sonora del filmFuryo diNagisa Oshima) e il titolo del capolavoro letterario di Yukio Mishima apparso nel 1953. «Nella sua semplicità armonico-melodica» scrive Arena, «resta qualcosa di insuonabile, il non suono, appena mascherato dalla linearità della composizione, un po’ di wabi-sabi, come nella tradizione nipponica, dove ci si aspetta altro e si incontra la profondità del semplice; un po’ di pathos nella modulazione armonica, che sembra strapparci perunattimoalla seduzione dell’esotico, delle vibranti, ripetitive scale».
Cosa farai da grande?
L’autore, docente di Filosofie orientali all’Università diUrbino emusicista, ripercorre l’evoluzione del pioniere della fusione tra musica etnica orientale e sonorità occidentale, sospesa tra pop ed elettronica. Non c’è civiltà pura nel pianeta Terra, secondo Ryuichi Sakamoto: il suo amore per Debussy e Ravel non è segnato dalla Francia, ma dalla commistione di questi musicisti con altri mondi. Lo stesso concetto vale per la ripresa dimotivi di Tom Jobim, dove la cultura portoghese o brasiliana attinge da svariate fonti, sempre ibride. Ryuichi Sakamoto è un artista stimolate e mutevolo, shintoista e desideroso di una fusione totale con la natura e il Tao. L’ecologia e la preoccupazione per il futuro del pianeta rappresentano una parte importante dei suoi interessi e del suo attivismo. Dopo la tragedia di Fukushima il musicista è diventato un punto di riferimento per i movimenti che si battono inGiappone contro il ritorno al nucleare. Alla domanda «cosa vuoi fare da grande?» Ryuichi già da bambino rispose che non voleva essere nulla o nessuno. Ancora oggi rifugge dall’assedio della popolarità e coltiva molteplici interessi. È stato attore nel già citato FuryodiOshimaene L’ultimo imperatore di Bertolucci, compositore di colonne sonore di successo, musicista e cantante nella storica Yellow Magic Orchestra, per poi dedicarsi alla carrieradi solistaanimatadaunaricerca instancabile di nuovi esiti espressivi. Nel libro di Arema non mancano episodi biografici, dal tumore superato al recente bellissimo albumasynk: inquei brani ci sono tracce che come tasselli ricompongono la formazione e il percorso di Sakamoto. Comenell’evocativa e impalpabile Fullmoon, dove troviamo il parlato di Paul Bowles, di Bernardo Bertolucci e di cantori nelle lingue più diverse. Magia che si concretizza in Life, Life. Una perfetta imperfezione?