laRegione - Ticino 7

Ryuichi Sakamoto. La bellezza imperfetta

Un recente saggio dedicato al musicista e compositor­e Ryuichi Sakamoto associa la sua arte al wabi-sabi. Perché nulla è per sempre.

- di Stefania Briccola

Nel saggio La filosofia di Sakamoto Leonardo Vittorio Arena racconta la ricerca del poliedrico musicista giapponese. L’analisi delle opere rintraccia un fil rouge nel Wabisabi dei colori proibiti, il sottotitol­o del volume edito lo scorso anno da Mimesis. Un chiaro rimando a Forbidden Colours, tra i brani più noti del compositor­e nipponico (una versione cantata daDavidSyl­vianènella colonna sonora del filmFuryo diNagisa Oshima) e il titolo del capolavoro letterario di Yukio Mishima apparso nel 1953. «Nella sua semplicità armonico-melodica» scrive Arena, «resta qualcosa di insuonabil­e, il non suono, appena mascherato dalla linearità della composizio­ne, un po’ di wabi-sabi, come nella tradizione nipponica, dove ci si aspetta altro e si incontra la profondità del semplice; un po’ di pathos nella modulazion­e armonica, che sembra strapparci perunattim­oalla seduzione dell’esotico, delle vibranti, ripetitive scale».

Cosa farai da grande?

L’autore, docente di Filosofie orientali all’Università diUrbino emusicista, ripercorre l’evoluzione del pioniere della fusione tra musica etnica orientale e sonorità occidental­e, sospesa tra pop ed elettronic­a. Non c’è civiltà pura nel pianeta Terra, secondo Ryuichi Sakamoto: il suo amore per Debussy e Ravel non è segnato dalla Francia, ma dalla commistion­e di questi musicisti con altri mondi. Lo stesso concetto vale per la ripresa dimotivi di Tom Jobim, dove la cultura portoghese o brasiliana attinge da svariate fonti, sempre ibride. Ryuichi Sakamoto è un artista stimolate e mutevolo, shintoista e desideroso di una fusione totale con la natura e il Tao. L’ecologia e la preoccupaz­ione per il futuro del pianeta rappresent­ano una parte importante dei suoi interessi e del suo attivismo. Dopo la tragedia di Fukushima il musicista è diventato un punto di riferiment­o per i movimenti che si battono inGiappone contro il ritorno al nucleare. Alla domanda «cosa vuoi fare da grande?» Ryuichi già da bambino rispose che non voleva essere nulla o nessuno. Ancora oggi rifugge dall’assedio della popolarità e coltiva molteplici interessi. È stato attore nel già citato FuryodiOsh­imaene L’ultimo imperatore di Bertolucci, compositor­e di colonne sonore di successo, musicista e cantante nella storica Yellow Magic Orchestra, per poi dedicarsi alla carrieradi solistaani­matadaunar­icerca instancabi­le di nuovi esiti espressivi. Nel libro di Arema non mancano episodi biografici, dal tumore superato al recente bellissimo albumasynk: inquei brani ci sono tracce che come tasselli ricompongo­no la formazione e il percorso di Sakamoto. Comenell’evocativa e impalpabil­e Fullmoon, dove troviamo il parlato di Paul Bowles, di Bernardo Bertolucci e di cantori nelle lingue più diverse. Magia che si concretizz­a in Life, Life. Una perfetta imperfezio­ne?

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