L’inconfondibile tocco artistico di Billie Eilish
/ Terzo album per la talentuosa artista californiana che in «Hit Me Hard and Soft», realizzato assieme all’immancabile fratello Finneas, fotografa al meglio lo spirito del pop dei nostri giorni Un collage di brani che, pur lambendo i generi più disparati,
A pochi giorni di distanza dalla pubblicazione del nuovo album di Taylor Swift, ecco l’altro disco dell’anno, almeno per l’attesa che lo ha preceduto vista l’importanza dell’artista nel panorama contemporaneo. Scritto, come sempre, con il fratello Finneas, che ne è anche produttore e arrangiatore, Hit Me Hard and Soft arriva dopo una serie di riconoscimenti importanti per Billie Eilish - i due Grammy («Canzone dell’anno» e «Miglior canzone scritta per una colonna sonora») e un Oscar, il secondo della carriera, per What Was I Made For?, scritta per Barbie ma che sono quasi una goccia nel mare nella storia di un’artista che incarna e rappresenta perfettamente il suo tempo e nel migliore dei modi. «Se le persone pensano che io abbia un sound, se credono di riconoscerlo, se qualcuno vi chiede quale sia il mio sound e voi avete la risposta, beh, vi sbagliate. Invece di cercare un suono, quando voglio fare qualcosa o quando ho un’idea di ciò che voglio fare, la faccio e basta», aveva dichiarato in un’intervista, ma è chiaro che la sua voce, il tono quasi sussurrato, le sue melodie sono caratteristiche e la rendono immediatamente riconoscibile e così, anche se le note che accompagnano il terzo album affermano che si tratti del «lavoro più coraggioso dell’artista finora, una raccolta tanto diversa quanto coesa di brani, un disco pensato per essere ascoltato nella sua interezza, dall’inizio alla fine. Colpisce a livello di testi e di musiche, mescolando i generi e sfidando i trend mano a mano che ci si addentra nell’ascolto», l’«Eilish touch» è sempre riconoscibile. E se viene sottolineato che, ad esempio, il singolo Lunch «esplora sonorità e contenuti nuovi per Billie ed è un pezzo uptempo, pop, sexy e in cui i bassi sono pompati al
Etichetta: Genere: massimo», basta ascoltarlo per ritrovarsi immersi in quel sound piacevolmente narcotico, con un timbro che non è mai gridato. Al di là dei proclami promozionali, si tratta di un lavoro di grande bellezza, aperto con delicatezza da Skinny, dove la voce volteggia su un morbido arpeggio di chitarra. Piacciono il pop di Chihiro, Birds of a Feather, The Diner e Bittersuite, ma sono le struggenti ballate a spezzare il cuore: Wildflower e The Greatest, con gran dispiego di archi, sono capolavori. La sintesi nella perfetta L’amour de ma vie mentre Blue funge come un «recap» di tutti i temi. Una nota non da poco: «In accordo con la politica dell’artista di minimizzare gli sprechi e combattere il cambiamento climatico, i prodotti fisici sono disponibili in varianti limitate, con la stessa tracklist e realizzati con materiali 100% riciclabili». Per la salvezza dell’ambiente, ma anche dei collezionisti. Brava Billie, in tutto.