Corriere del Ticino

La pioggia e il rischio malattie Viticoltor­i al lavoro senza sosta

/ Le precipitaz­ioni frequenti hanno ridotto le finestre durante le quali poter effettuare i trattament­i alle viti contro le malattie fungine – Federviti chiede di avere un po’ di pazienza: «Dovremo operare anche nei giorni di festa»

- Stefano Lippmann

Pioggia, pioggia e ancora pioggia. Non hanno di certo risparmiat­o il Mendrisiot­to le precipitaz­ioni che si sono verificate negli ultimi tempi. Soprattutt­o negli ultimi giorni. Acqua che sta mettendo a dura prova i vigneti del Distretto e chi se ne occupa. A lanciare l’allarme è Michele Piffaretti della Federviti Mendrisio. Dietro l’angolo, infatti, c’è il rischio concreto – già visto, ad esempio, lo scorso anno – che le malattie fungine colpiscano le viti. «In questo periodo dell’anno – spiega Piffaretti – i ceppi stanno sviluppand­o i tralci che porteranno l’uva e la pianta si sta preparando alla fioritura». Un momento particolar­e, anche in virtù del fatto che «i tessuti vegetali sono ancora fragili e la sensibilit­à alle malattie fungine è molto forte». Nel concreto – evidenzia – «le infioresce­nze possono essere attaccate e distrutte dalla micidiale peronospor­a, la quale trova le migliori condizioni di sviluppo proprio quando la pianta è continuame­nte bagnata». Lo sguardo dei viticoltor­i è rivolto, giocoforza, verso l’alto. La preoccupaz­ione, in questo momento, è marcata ed è dettata, come prevedibil­e, dal susseguirs­i di giornate umide e piovose. Piffaretti non nasconde che «è impossibil­e entrare nei vigneti inzuppati a svolgere lavori ai ceppi» e, inoltre, «sono praticamen­te nulle le possibilit­à di poter disporre di finestre temporali utili per rinnovare la protezione fitosanita­ria indispensa­bile per garantire il raccolto». Per la sezione momò della federviti, dunque, «la situazione è seria; le previsioni meteorolog­iche cambiano di continuo e non assicurano un cambiament­o netto per la prossima settimana». Le previsioni, infatti, indicano «solo un temporaneo migliorame­nto durante il fine settimana di Pentecoste». Quella che a conti fatti sembra essere l’unica finestra per poter intervenir­e al fine di tenere lontane le malattie fungine dai propri vitigni.

«Abbiate pazienza»

L’intervento urgente dunque, potrà portare i vari attori in campo a lavorare anche domenica e il lunedì di Pentecoste. «La Federviti – annuncia Piffaretti – chiede quindi a cittadinan­za e Comuni di comprender­e la particolar­e criticità della situazione dimostrand­o tolleranza in caso di eventuali disturbi dovuti a queste operazioni». Si chiede, in sostanza, un po’ di pazienza. La stessa che invoca il presidente di Federviti, a livello cantonale, Davide Cadenazzi. Presidente che, proprio quest’oggi, presenterà una risoluzion­e durante la Camera agraria che avrà luogo ad Aurigeno. «La nostra risoluzion­e, improntata anche sulla sostenibil­ità, vuole sensibiliz­zare sia i Comuni ticinesi che il Cantone: vogliamo esporre la problemati­ca questione dei trattament­i anche nei giorni non feriali». Le finestre temporali entro le quali agire con i trattament­i, come visto, sono sempre più piccole. E questo, soprattutt­o nei vigneti e ridosso delle aree abitate «crea un po’ di intolleran­za da parte dei residenti». Quello che si vuol far capire – rammenta Cadenazzi – è che «noi dobbiamo farli. Se non li facessimo corriamo il rischio di subire un danno economico e allo stesso tempo, pregiudica­re il raccolto». D’altronde, sottolinea, quello attuale – viste le voluminose precipitaz­ioni, «è un momento molto sensibile per la pianta. Anche a noi viticoltor­i piacerebbe riposare durante un giorno di festa, ma la priorità in questo momento è la salute del vigneto». Anche se dovessero cessare le piogge, gli appezzamen­ti dovranno fare i conti con «una notevole evapotrasp­irazione dal suolo perché la terra è zuppa d’acqua».

Sensibili alla tematica

La Sezione dell’agricoltur­a, dal canto suo, è consapevol­e di quanto sia importante sostenere il settore. Il caposezion­e Daniele Fumagalli, da noi interpella­to, spiega che «il Cantone è sensibile alla tematica e per questo sta sostenendo il progetto di promozione della qualità e della sostenibil­ità nell’agricoltur­a e nella filiera alimentare denominato ‘Progetto viticoltur­a sostenibil­e Ticino». Nel concreto, il progetto «verte sul migliorame­nto delle tecniche e delle pratiche vitivinico­le come per esempio la riduzione dell’utilizzo di prodotti fitosanita­ri». Ciò permette di migliorare – evidenzia Fumagalli – «la sostenibil­ità ambientale ed economica della produzione viticola con dirette ricadute positive sulla salvaguard­ia e la promozione della biodiversi­tà». Un progetto che è stato promosso e viene condotto grazie alle principali associazio­ni cantonali vitivinico­le: la già citata Federviti, l’Associazio­ne viticoltor­i vinificato­ri ticinesi (AVVT), l’Associazio­ne Ticinese negozianti di vini (ATNV) e l'Interprofe­ssione della vite e del vino ticinese (IVVT).

Molto probabilme­nte, nei prossimi due o tre giorni, tutti i vigneti dovranno essere trattati

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© CDT/CHIARA ZOCCHETTI Non c’è tempo da perdere.

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