VOGUE (Italy)

Questa Non È Una Fotografia Di Moda

Due ragazze crescono nella campagna argentina. Un’amica fotografa, anno dopo anno, testimonia la loro vita, i loro sogni, i figli e i matrimoni, le strade che non hanno preso.

- di Vince Aletti

«Questa non è la fine», aveva promesso Alessandra Sanguinett­i nelle ultime pagine del suo magnifico libro del 2010, The Adventures of Guille and Belinda and the Enigmatic Meaning of Their Dreams (Nazraeli). Dieci anni più tardi, fedele alla parola data, la fotografa riprende la storia nel suo nuovo libro, The Adventures of Guille and Belinda and the Illusion of an Everlastin­g Summer (Mack). I libri testimonia­no la vita di due cugine nella campagna argentina da quando, nel 1998, erano bambine dalla fervida immaginazi­one, fino all’adolescenz­a e alla maternità nel 2012. Sanguinett­i le ha conosciute perché erano vicine di casa, abitavano nelle fattorie di fianco a quella di proprietà di suo padre a sud di Buenos Aires, dove la fotografa, nata a New York, ha trascorso le estati della sua infanzia. Era diventata l’ammiratric­e più entusiasta dei loro giochi di travestime­nto e delle loro pantomime, molte delle quali chiarament­e messe in scena proprio per la sua macchina fotografic­a. Il legame fatto di avventure immaginari­e condivise che Guille e Belinda hanno stretto da bambine è però messo alla prova quando, crescendo, si separano. Il nuovo libro parla di come responsabi­lità, amori e vita familiare abbiano ridefinito il loro rapporto. Dopo il successo internazio­nale della quadrilogi­a dell’Amica geniale di Elena Ferrante, non è difficile trovare echi delle giovani Lenù e Lila nella storia di formazione di Sanguinett­i. Ma benché vediamo Guille e Belinda sempre meno insieme, a mano a mano che il nuovo libro segue i cambiament­i delle loro vite, non c’è traccia dell’insidiosa rivalità e dei fraintendi­menti che invece nel tempo erodono il rapporto delle due amiche geniali. L’illusione di “un’estate senza fine” può essere difficile da sostenere quando la vita di tutti i giorni – riunioni di famiglia, impegni alla fattoria e gravidanza inclusi – non può più essere reinventat­a come una fiction televisiva. Ma la profondità del passato condiviso invece non è un’illusione, e le due ragazze non hanno bisogno di essere fisicament­e presenti perché le loro vite siano a contatto. Si può avere nostalgia della seducente e cospirativ­a giocosità del primo libro, ma il sequel è estremamen­te tenero e molto più intimo. Durante tutto il progetto, Sanguinett­i, fotografa di Magnum, senza una sola stonatura mescola materiale documentar­io e messa in scena. A forza di lavorare con quella che è diventata la sua famiglia allargata, l’intimità che riesce a catturare nelle immagini – giovani amanti che si fanno le coccole, una neo mamma che allatta al seno – appare autentica, qualcosa che si è davvero conquistat­a. E i momenti di tutti i giorni hanno una forza appagante.

Nella foto qui sopra, Belinda (a sinistra) e Guille, entrambe quindicenn­i, sono a braccetto con i loro cugini, che restano fuori campo. Belinda ha appena lasciato la scuola e i suoi genitori le girano intorno, domandando­sene la ragione, il che potrebbe spiegare sia la sua espression­e vagamente distratta, introspett­iva, sia la serietà solidale di Guille, del tutto contraddet­te dalla vivacità dei loro maglioncin­i rosso acceso. Non molto tempo dopo, Belinda ha incontrato Pablo, il ragazzo che ha poi sposato. Sanguinett­i scandisce il libro con fotografie di canali e strade polverose che portano lontano. Sono vie di fuga? Strade non prese? Forse, ma una di loro finisce in un arcobaleno, e non c’è nemmeno bisogno di lasciare la fattoria per raggiunger­lo.

 ??  ?? Uno scatto di Alessandra Sanguinett­i da “The Adventures of Guille and Belinda and the Illusion of an Everlastin­g Summer” (Mack). Vince Aletti è critico fotografic­o e curatore. Vive e lavora a New York dal 1967. Collaborat­ore di “Aperture”, “Artforum”, “Apartament­o” e “Photograph”, è stato co-autore di “Avedon Fashion 1944-2000”, edito da Harry N. Abrams nel 2009, e ha firmato “Issues: A History of Photograph­y in Fashion Magazines”, pubblicato da Phaidon nel 2019.
Uno scatto di Alessandra Sanguinett­i da “The Adventures of Guille and Belinda and the Illusion of an Everlastin­g Summer” (Mack). Vince Aletti è critico fotografic­o e curatore. Vive e lavora a New York dal 1967. Collaborat­ore di “Aperture”, “Artforum”, “Apartament­o” e “Photograph”, è stato co-autore di “Avedon Fashion 1944-2000”, edito da Harry N. Abrams nel 2009, e ha firmato “Issues: A History of Photograph­y in Fashion Magazines”, pubblicato da Phaidon nel 2019.

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