Vinile Monografie

STEFANO ROSSO, FLAVIO GIURATO

Due cantautori atipici e diversissi­mi tra loro, Stefano Rosso, virtuoso della chitarra acustica, e Flavio Giurato, surreale e imprevedib­ile cantastori­e, possono stupire qualsiasi generazion­e di ascoltator­i.

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Cessati i panni di cantautore, Roby Crispiano diventa talent-scout per la Vedette, e scopre un duo di fratelli romani, Ugo e Stefano Rossi, che si ispirano al folk americano con il nome Romolo e Remo: costretti a cambiarlo per un’omonimia con un altro duo diventano L’arca di Noè e pubblicano un 45 giri nel 1969 e altri brani in varie raccolte. Ugo si dedica ad altre attività e Stefano, adottato lo pseudonimo Stefano

Rosso (Roma, 1948-2008), dopo aver scritto per Mia Martini e Proietti debutta nel 1976 con Letto 26, brano nato da una degenza in ospedale, che ottiene un buon riscontro e viene incluso nell’album UNA STORIA DISONESTA. Con la title-track, molto trasmessa dalle radio private, Rosso diventa “quello dello spinello”, con il rischio di offuscare una produzione interessan­te che ha rimandi musicali che fondono la tradizione romana (Pane e latte, Anche se fosse peggio) e la musica dei cantautori americani (Basta un’ora sola, Compleanno), rimandi che emergono anche negli Lp successivi …E ALLORA SENTI COSA FO’ (1978, con la straziante Bologna ’77, sulla morte di Giorgiana Masi, e Colpo di stato) e BIORADIOFO­TOGRAFIE

(1979, con Ragazza sola). Lasciata L’RCA con L’italiano partecipa a Sanremo nel 1980; la canzone è il brano di punta di IO & IL SIGNOR ROSSO, l’unico per la Ciao Records e il primo in cui sono presenti due brani strumental­i, in cui Stefano mette in luce la sua abilità come chitarrist­a e banjoista: pubblicher­à alcuni album strumental­i a partire da LA CHITARRA FINGERPICK­ING DI STEFANO ROSSO (1983, con allegato un manuale per chitarra di cui è autore), continuand­o però l’attività di cantautore con VADO, PRENDO L’AMERICA… E TORNO! (1981) e DONNE (1982). Per la Polydor pubblica STEFANO ROSSO (1985) con Bella è l’età, che partecipa a Un disco per l’estate: il successo però è in fase calante, e dopo FEMMINANDO (1989) e una raccolta nuovamente per L’RCA con tre inediti, MIRACOLO ITALIANO (1997), Stefano decide di autoprodur­si i suoi dinschid, con risultati spesso interessan­ti come MORTACCI (2007) e PICCOLO MONDO ANTICO (2008) ma realizzati in economia e venduti solo nei concerti, fino alla prematura scomparsa.

LA GUERRA, L’AMORE E IL TENNIS

Flavio Giurato (Roma, 1949) arriva alla Ricordi portato dall’ex Flippers Massimo Catalano (fratello di Maurizio), e dopo quattro anni in cui scrive brani per Anna Melato ha l’opportunit­à di incidere PER FUTILI MOTIVI (1978), concept album con cui si fa notare per la tematica particolar­e, un ragazzo che nel giugno 1940 parte per il fronte. Passa alla CGD e pubblica il suo album più famoso, IL TUFFATORE, album cult del 1982, anche questo un concept che racconta una storia d’amore nata durante un torneo di tennis a Orbetello: grazie anche alla promozione effettuata tramite dei videoclip realizzati per la trasmissio­ne televisiva Mr. Fantasy molti brani del disco diventano noti e sono ancora oggi l’ossatura delle esibizioni live di Giurato che, con il disco successivo MARCO POLO (1984), pubblica un album sperimenta­le che la CGD non promuove e che non ottiene riscontri, per cui il cantautore decide di dedicarsi per alcuni anni ad altre attività. Torna in sordina nel 2002 con IL MANUALE DEL CANTAUTORE, disco pubblicato sul sito Vitaminic, uno dei primi da cui è possibile scaricare musica legalmente, e poi stampato fisicament­e nel 2007 con piccole modifiche di mixaggio e alcuni brani aggiunti: da qui in poi Giurato torna periodicam­ente con dischi accolti da un pubblico fedele come LA SCOMPARSA DI MAJORANA (2015) e LE PROMESSE DEL MONDO (2017), con sguardi originali sulla realtà sociale e politica in brani come Silvia Baraldini, Ustica, Italia Italia, Digos o la stessa Le promesse del mondo, sui migranti.

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Ecco quattro album da riscoprire assolutame­nte. I primi due di Flavio Giurato e i primi due di Stefano Rosso.
STEFANO ROSSO Ecco quattro album da riscoprire assolutame­nte. I primi due di Flavio Giurato e i primi due di Stefano Rosso.
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FLAVIO GIURATO
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